Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Agenda ‘verde’ sul piano casa

Fonte: La Nuova Sardegna
15 giugno 2009

LUNEDÌ, 15 GIUGNO 2009

Pagina 17 - Cronaca

Dibattito. Ambientalisti e tecnici si preparano all’incontro con la Regione



I timori di una revisione profonda del piano paesistico



Corti: «Non ci si può bloccare sul tema costruire sì o no»

che si costruisca il meno possibile, e ponendo rigidi paletti ogniqualvolta costruire sia strettamente necessario. E’ uno dei suggerimenti per il Piano paesistico regionale che gli ambientalisti potrebbero presentare alla Regione, impegnata in queste settimane in una serie di incontri col territorio per conoscere i punti di vista della amministrazioni locali e della società civile sulla legge varata dalla precedente giunta, che ora potrebbe subire qualche aggiustamento. L’argomento è stato al centro di un incontro tecnico svoltosi l’altra sera tra esponenti di Legambiente, Italia nostra, Wwf e Istituto nazionale di urbanistica. «L’idea - ha detto Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente - è capire come presentarci all’incontro tematico del 26 giugno, cui la Regione ci ha invitati». Insomma, dopo gli amministratori locali, sul tema dovranno essere sentiti anche gli ambientalisti. Il tutto dovrà poi sfociare in proposte che, si spera, siano tenute in considerazione al momento di fare degli aggiustamenti al Piano paesistico e di varare la legge sul Piano casa, che dovrà essere emanata entro metà luglio, pena l’esercizio di poteri sostitutivi da parte del Governo. «Le conferenze organizzate dalla Regione sono utili - ha proseguito Tiana -. Tuttavia credo che sia necessario capire che queste devono diventare momenti di scambio ordinari e non fatti straordinari». Quanto ai contenuti da proporre, durante l’incontro è emersa l’esigenza che la discussione sul Piano non si limiti a essere una mera lamentela, ma che diventi invece banco di prova per uno scambio d’idee di più alto valore: «Nessuno è interessato a una nuova cementificazione - ha detto Enrico Corti, docente all’Università di Cagliari -. Se la discussione rimane su questo livello, credo si faranno ben pochi passi avanti». Per Corti le associazioni ambientaliste dovrebbero quindi «alzare il tono, in modo che queste conferenze diventino comunità di studio». Inutile negare comunque che i musi lunghi sul Piano ci sono eccome: le conferenze svolte sinora dalla Regione hanno mostrato come molti amministratori locali, fosse per loro, cambierebbero completamente la legge, mentre diversi altri hanno rilevato solo problemi procedurali. Eppure, ammonisce Corti, una sintesi bisognerà trovarla: in questo momento la carta che la Sardegna si gioca è troppo importante. Al di là di questo, una cosa sembra comunque già chiara: «Come ambientalisti - ha detto Luca Pinna del Wwf - credo che il nostro ruolo sia far contenere il più possibile il consumo dei suoli. E dare spunti su come costruire quel che invece deve essere costruito». Per l’assessore comunale all’Urbanistica, Nanni Campus, la soluzione di tutti i problemi non è così semplice: sul tema, ha detto, in Italia c’è, a tutti i livelli, molta incoerenza. E c’è un problema di fondo: «Manca un presidio diffuso e la volontà del singolo cittadino di sacrificare una parte della sua libertà».