Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Su il sipario Torna sabato, tra Cagliari e Monserrato, il Grande Teatro dei Piccoli I pupazzi di Is

Fonte: L'Unione Sarda
12 ottobre 2017

 

 

S tanno per tornare, i pupazzi de Is Mascareddas. Da sabato e sino al 24 dicembre, il Grande Teatro dei Piccoli ha programmato otto spettacoli allestiti in due sedi, il MoMoTi di Monserrato e il Massimo di Cagliari. Sempre di sabato e domenica, alle 17, per le famiglie, e di lunedì, alle 11, per le scuole.
In campo, compagnie che vengono dal territorio isolano e da Ravenna, Gorizia, Empoli, Modena, Sassari, i danzatori di Asmed e, naturalmente, i padroni di casa. Ossia Tonino Murru e Donatella Pau, maestri burattinai che danno voce e corpo alle sculture animate che raccontano storie.
Soggetti pensati per i bambini ma talmente ben realizzati da piacere molto anche agli adulti. Gli argomenti, del resto, hanno carattere universale e le allegorie e le metafore presenti nei testi son giocose ma realiste. Il debutto della XV edizione è affidato a “Il lupo e l'agnello”, adattamento delle favole di Fedro ed Esopo firmato da Francesco Enna della compagine La Botte e il Cilindro. La seconda proposta, portata dal CTA e inserita nel festival 10Nodi di Sardegna Teatro, parla friulano nel linguaggio degli animali in “Cip Bau Bau”. Accento modenese, invece, per le teste di legno protagoniste con Balanzone de “Il Dottore innamorato” di Moreno Pigoni. S'incentra sull'acqua e sulle sue forme, “Accadueo”, ideato da Giallomare Minimal Teatro con una scenografia video di Giulia Rubenni e con sul palco un'attrice in carne e ossa, Vania Pucci. Di ASMED la coreografia di Cristina Locci “Il vento e la fanciulla”, elaborazione di antiche leggende mongole diretta da Senio Dattena sulle musiche composte da Michele Uccheddu .
E poi, in dicembre, Vladimiro Strinati con “Nicola e il mare” e Drammatico Vegetale con “Uno, due, tre...”, lavoro ispirato a un quadro di Piet Mondrian. In finale, al MoMOTi, un classico de Is Mascareddas, “Giacomina e il popolo di legno”, collaudato omaggio a Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi con, in aggiunta, la musica di Gavino Murgia e le luci di Loic Francois Hamelin.
Alessandra Menesini