Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bellarosa minore da bonificare

Fonte: L'Unione Sarda
27 settembre 2017

MOLENTARGIUS. Indispensabile e urgente un intervento definitivo sui rifiuti abbandonati

 

L'area più pregiata del parco non è mai stata davvero ripulita

 

 

Il rogo nel Bellarosa minore ha avuto anche un effetto positivo: sollevare l'attenzione sui rifiuti e sulle discariche dentro il parco di Molentargius. I 120 miliardi di lire stanziati quasi trent'anni fa non sono serviti a ripulire l'ambiente, così come non hanno quella funzione i 15 milioni di euro destinati al progetto di tutela ambientale preparato dall'architetto João Nunes. Mentre si stanno spegnendo i fumi nella zona di Su Lianu, in attesa di scoprire quali sostanze abbiano infestato Quartu e dintorni, si guarda oltre con gli ambientalisti che chiedono di intervenire in modo definitivo sui rifiuti a Molentargius, una richiesta che si sposa con le intenzioni del sindaco di Quartu e dell'assessora regionale all'Ambiente.
L'ASSESSORA SPANO «La Regione darà massima disponibilità anche sul piano delle bonifiche con le risorse necessarie e continuerà a fornire il supporto per le migliori soluzioni tecniche al problema dei fumi», ha detto Donatella Spano dopo aver partecipato ai lavori del centro operativo comunale attivato dal sindaco di Quartu Stefano Delunas. L'esponente della Giunta Pigliaru ha assicurato che, passata l'emergenza, si partirà con la caratterizzazione dei suoli per scoprire che materiali si nascondono e partire con la bonifica. L'assessora assicura che «la prossima settimana sarà convocato il tavolo tecnico per l'avvio delle procedure».
IL SINDACO DELUNAS Il primo cittadino quartese indica le tre zone dove bisogna concentrare l'attenzione. «La Regione, proprietaria del Parco, deve porsi il problema di bonificare non solo l'area interessata dall'incendio ma anche quelle limitrofe, in direzione di viale Marconi, utilizzate nello scorso secolo, come discarica - spiega - e lo stesso discorso vale per il tratto di Parco compreso tra via Colombo e via Fiume, dove sono stati già identificati cumuli di rifiuti».
I CORSI D'ACQUA Nella parte più pregiata di Molentargius, il Bellarosa minore, sono nascoste grandi quantità di rifiuti lasciati negli anni dai quartesi ma anche trasportati dai corsi d'acqua che arrivano da Sestu e Sinnai e hanno sempre portato nello stagno gli scarichi fognari di migliaia di abitazioni. Con l'intervento del Consorzio Ramsar vennero dirottati verso la rete fognaria gli scarichi diretti al Bellarosa minore ma, una ventina di anni dopo, nell'area dei fumi ci sono ancora cumuli di carta igienica e altri rifiuti.
LA PLASTICA Nei giorni scorsi il direttore del parco Claudio Papoff aveva detto che dai primi accertamenti empirici risultava «combustione di arbusti vegetali e non di rifiuti». Ma nella stessa seduta del Coc questa teoria era stata smentita dal direttore provinciale della Forestale, Carlo Masnata. La conferma ufficiale arriva ora dall'Arpas che, rispondendo alle richieste di chiarimenti del comitato No diossina: nella combustione risulta accertata «la presenza di materie plastiche».
LA RICOGNIZIONE Non ha mai creduto alla semplice combustione di arbusti Stefano Deliperi del Gruppo d'intervento giuridico. «Un effetto del genere può essere provocato solo da pneumatici, olii e tanti altri materiali. Serve una ricognizione di tutte le aree dove si occultano rifiuti che non sono state bonificate ai tempi del consorzio Ramsar - spiega - non c'è mai stata la seconda fase, quella delle bonifiche, ma serve anche un'attività di vigilanza e controllo perché solo tra Is Pontis Paris e l'area del rogo ci sono svariate stradine nascoste che ancora adesso vengono sfruttate per buttare rifiuti».
Perché se le sponde cagliaritane sono ben definite, il confine quartese del Parco è poco chiaro tra attività commerciali, sterpaglie e discariche. «A Quartu non c'è distinzione tra il parco e il centro abitato, il confine è la cunetta di viale Marconi e manca completamente una fascia che faccia da filtro - commenta Vincenzo Tiana, presidente dell'associazione Parco Molentargius-Saline-Poetto che ieri ha fatto un sopralluogo coi suoi colleghi di Legambiente e i rappresentanti di Cgil. Cisl e Uil - bisogna intervenire su tutta la fascia fino a Margine Rosso e serve subito un censimento delle criticità, poi la rimozione di sedimenti e rifiuti con le bonifiche e arrivare alla riqualificazione, procedendo agli espropri per consolidare i confini del parco».
Marcello Zasso