Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Porto: sono arrivati piani, uomini e mezzi

Fonte: La Nuova Sardegna
11 giugno 2009

GIOVEDÌ, 11 GIUGNO 2009

Pagina 1 - Cagliari

di Alessandra Sallemi



Bilancio di Fadda a due anni dalla nomina alla presidenza dell’autorità portuale



Piano regolatore e soldi adesso c’è tutto per costruire e gestire

CAGLIARI. Tre cose: il piano regolatore del porto, sei assunzioni all’autorità portuale, l’accordo di programma con la Regione. Le ha presentate ieri il presidente dell’autorità portuale Paolo Fadda quale bilancio di due anni dalla sua nomina. Si tratta dei tre pilastri fondamentali per reggere ciò che dovrà essere lo scalo nei prossimi anni: lo scenario di riferimento, il personale per animarlo, i soldi per trasformarlo in opere. In queste tre cose c’è di tutto: gli edifici nuovi, la loro gestione, gli spazi attrezzati per gli operatori. E sul fronte ambientale Cagliari diventa perfino un apripista.
Il piano regolatore approvato dal comitato portuale il 29 maggio scorso è la carta di riferimento per lo sviluppo portuale. Adesso si sa cosa si può fare e cosa no. Dove e con quali finanziamenti. Nelle prossime settimane si deve compiere un passo importante: portare l’intero elaborato al consiglio superiore dei Lavori pubblici e mandare avanti la procedura già avviata (con gara pubblica), la «Vas», valutazione ambientale strategica, che corrisponde alla «Via», valutazione di impatto ambientale, necessaria per molti tipi di progetti. L’autorità portuale ha chiesto e ottenuto dal ministero dell’ambiente di poter applicare la Vas e non la Via, procedura che accorcia i tempi senza pregiudicare la qualità degli accertamenti: un’innovazione che fa di Cagliari il porto apripista in Italia su questo delicato tema. La conseguenza è immediata e positiva: i lavori autorizzati dal piano regolatore del porto e finanziati attraverso l’accordo di programma con la Regione (soprattutto fondi europei, 185 milioni di euro, 6 della Regione) possono essere appaltati entro la fine del 2009 e per alcune opere si ripeterà la fortunata esperienza fatta col molo Sabaudo, che viene consegnato in queste settimane mentre la fine dei lavori era prevista per il giugno 2010. Il piano regolatore licenziato dal comitato portuale è corredato degli studi di settore, obbligatori secondo le linee guida del consiglio superiore dei Lavori pubblici, perché servono per dare la dimensione giusta alle opere (un’aggiunta di Fadda, non erano stati ricompresi nell’affidamento del piano regolatore): da questi studi si ricava quale possa essere la domanda potenziale e la capacità di soddisfacimento, quali i collegamenti stradali e ferroviari, quale la configurazione dei traffici marittimi in relazione alla configurazione del piano, ma anche notizie tecniche essenziali sulla stabilità delle banchine e sulle correnti interne al porto, oltre che il piano per la sicurezza nel porto.
Entro l’anno verranno appaltati lavori per oltre 45 milioni di euro. Nell’elenco si comincia col «ripristino della radice del molo Sabaudo» e con «la radice del canale San Bartolomeo». Poi c’è il capannone Nervi, il cui progetto esecutivo è stato completato dalla soprintendenza. Ancora: si finisce il banchinamento sul lato di ponente del porto canale (è la fetta di finanziamento più grossa, 20 milioni di euro), si ristrutturano gli uffici dell’autorità portuale e si cominciano a gettare le basi per il distretto della nautica con quasi 12 milioni di euro di opere a terra e quasi 7 milioni di opere a mare.
Ieri mattina Paolo Fadda, in conferenza stampa, ha sottolineato un passaggio: l’accordo di programma con la Regione è stato firmato il 2 febbraio, quindi con la giunta Soru, ma quando è arrivato il nuovo presidente e si è insediato il nuovo esecutivo c’è stato un incontro di conferma e «sostegno» degli impegni fin lì previsti dall’autorità portuale. Una precisazione importante perché nell’accordo ricadono «le azioni e gli interventi infrastrutturali per realizzare nell’avamporto di ponente del porto canale il nuovo scalo specializzato dedicato esclusivamente al traffico merci da e per la Sardegna; le opere e le infrastrutture necessarie per l’operatività del distretto della nautica da diporto da localizzarsi nelle aree dell’avamporto di levante del porto canale». Da questo finanziamento discenderanno progetti e cantieri per attrezzare le aree dietro la banchina già operativa e la rete informatica per la gestione. Una crescita necessaria: nei primi 4 mesi del 2009 c’è stata una media di 750 mila container «punta mai raggiunta», quando l’anno sarà finito la media avrà raggiunto quota 850 mila.