PIAZZA MAXIA.
Rissa tra tredicenni all'uscita dall'Alfieri. Fenomeno in forte crescita
Pugni tra ragazze col pubblico La scuola: puniremo chi ha filmato o ha assistito impassibile
Le due tredicenni, protagoniste di una violenta scazzottata in piazza Maxia, venerdì scorso all'uscita della scuola media Alfieri, sono già state convocate insieme ai loro genitori dalla dirigente scolastica, Graziella Artizzu. Ma dagli uffici della presidenza sono categorici: «Individueremo», commenta il vice preside, Giovanni Congiu, «gli altri ragazzi che hanno assistito, impassibili, e quelli che hanno ripreso la scena con il telefono cellulare per poi inviarlo su Whatsapp ai loro contatti. Chi non interviene davanti a un episodio di violenza diventa complice». Eventuali provvedimenti educativi verranno poi presi dal consiglio di classe.
L'ALLARME Quanto accaduto venerdì scorso, verso le 13,30, in piazza Maxia, è sempre più frequente. Spesso due studentesse si danno appuntamento nel dopo scuola per chiarire alcune divergenze nate da uno “sguardo sbagliato” o per un “ragazzo conteso”. «Dai nostri dati», spiega Luca Pisano dell'osservatorio regionale sul cyberbullismo, «possiamo dire che nel 90 per cento dei casi le scazzottate avvengono tra ragazzine. Il più delle volte in mezzo c'è un ragazzo conteso, non per forza già “fidanzato” con una delle due rivali». La sfida viene lanciata davanti ai compagni che si presentano così per assistere al chiarimento. Dalle parole si passa ai fatti: calci, pugni, schiaffi e tirate di capelli. La settimana scorsa le due tredicenni, iscritte all'Alfieri, si sono affrontate così. Nessuna conseguenze grave, nessuna querela per lesioni. Probabilmente l'episodio sarebbe finito nel dimenticatoio.
IL VIDEO Invece c'è chi ha deciso di riprendere la scena con il suo smartphone. Il video ha poi fatto il giro di centinaia e centinaia di telefoni cellulari diventando “virale”. «Abbiamo saputo della scazzottata quasi subito e siamo intervenuti convocando le due ragazze», spiega la dirigente dell'Alfieri. «Verranno presi dei provvedimenti come prevede il nostro regolamento anche se l'episodio è avvenuto dopo l'orario scolastico e lontano dalla scuola. Gli studenti lo sanno: abbiamo molti progetti, portati avanti da esperti, sul cyberbullismo e sull'utilizzo corretto di telefoni cellulari, tablet e social network. Purtroppo i ragazzi non si rendono conto delle possibili conseguenze dei loro comportamenti nell'utilizzo delle nuove tecnologie». Il vice dirigente aggiunge: «Nel filmato si vedono molti nostri studenti. Osservano la scazzottata senza far niente. Questo atteggiamento non va bene: lavoriamo per renderli consapevoli che facendo così sono complici. Anche chi ha assistito verrà convocato a scuola insieme ai genitori».
ALTRI EPISODI Purtroppo quanto accaduto in piazza Maxia, all'uscita della scuola Alfieri, è frequente. L'osservatorio sul cyberbullismo, istituito dal centro giustizia minorile della Sardegna, dall'Ats sarda e dall'Ifos, attraverso la propria rete di “sentinelle” sul Web e sui Social network, ha ricevuto un altro video: due ragazze, tra i 13 e 14 anni, vengono riprese mentre si scambiano calci e pugni nelle vicinanze di un centro commerciale. «Le protagoniste dell'episodio di violenza», evidenzia Pisano, «non sembra abbiano presentato querele per eventuali lesioni. Chi ha invece ripreso la scena, ma anche chi ha poi diffuso il video, rischia una sanzione amministrativa per violazione dei dati personali». Spesso la violenza nasce per motivi banali, a causa di quella che Pisano definisce «inciviltà emotiva per l'assenza di educazione». Educazione - e controllo - necessaria anche nell'utilizzo errato di smartphone e social network: «I genitori devono vigilare sui propri figli e far capire loro quali possono essere i rischi nel riprendere altre persone e diffondere video o foto di un certo tipo».
Matteo Vercelli