A Cagliari in mostra i quaderni e i libri di Gramsci scritti in carcere
Il 22 settembre 2017 a Cagliari apre al pubblico, presso la sede della Fondazione di Sardegna, la mostra "Antonio Gramsci. I quaderni e i libri del carcere".
CAGLIARI - Allestita a Torino, Milano e Genova, la mostra dei manoscritti autografi dei 33 quaderni del carcere è stata arricchita in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Antonio Gramsci – già a Palazzo Montecitorio e prossimamente anche Londra e a Bari – da una selezione di libri, fra quelli posseduti dal pensatore e politico sardo durante la detenzione.
Dal 22 settembre sarà a Cagliari presso la sede della Fondazione di Sardegna. All’emozione di vedere i Quaderni e i libri appartenuti a Gramsci si unisce la possibilità di sfogliare e ingrandire le pagine dei manoscritti attraverso schermi touch screen. Si potrà ammirare la particolare grafia di Gramsci che, sebbene minutissima, risulta di facile lettura grazie alla sua regolarità e all’assenza di segni di ripensamento; si potranno confrontare le note di prima stesura – barrate dall’autore, ma sempre leggibili – con quelle ricopiate e rielaborate nei quaderni in cui volle trattare estesamente alcuni argomenti: il pensiero di Niccolò Machiavelli, la filosofia di Benedetto Croce, il Risorgimento italiano, l’americanismo e il fordismo, il folclore, la critica letteraria, il giornalismo, la storia e la funzione degli intellettuali italiani. I quaderni, collocati all’interno di teche appositamente progettate, sono disposti nella successione cronologica stabilita nell’edizione critica pubblicata nel 1975 e confermata dall’Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci; essenziali didascalie forniscono le indicazioni sull’oggetto esposto (misure e date) e ne illustrano il contenuto. I libri esposti all’interno delle teche sono cento. Le immagini dei volumi con i vari contrassegni carcerari (numero di matricola, timbri, autorizzazioni, ecc.) si potranno visualizzare attraverso gli schermi, accompagnate da brevi giudizi di Gramsci tratti dai Quaderni e dalle Lettere dal carcere
Gramsci ottiene il permesso di scrivere nel gennaio del 1929, mentre è recluso nel carcere di Turi, in provincia di Bari, dove scontava la condanna a oltre vent’anni inflittagli il 4 giugno 1928 dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Ai 33 quaderni consegna le riflessioni sulle cause che hanno condotto alla vittoria del fascismo e su una lunga serie di «quistioni» filosofiche, storiografiche e politiche che toccano aspetti fondamentali della modernità: l’apogeo e la crisi dello Stato-nazione, l’industrialismo, il rapporto dirigenti e diretti, la funzione degli intellettuali, le tensioni derivanti dall’unificazione internazionale dei mercati a fronte di una politica chiusa nei confini nazionali, la guerra mondiale e la nascita della società di massa, la funzione dei partiti e l’emancipazione delle classi subalterne. Alla sua morte i quaderni sono inviati a Mosca dalla cognata Tatiana Schucht e tornano in Italia nel marzo del 1945.
La mostra, ideata e realizzata dalla Fondazione Gramsci con il contributo della Fondazione di Sardegna, gode del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Regione Autonoma della Sardegna, del Consiglio regionale della Sardegna e del Comune di Cagliari. Alla sua realizzazione hanno collaborato l’Archivio centrale dello Stato, l’Università degli Studi di Cagliari, la Fondazione Enrico Berlinguer e la Fondazione Casa Gramsci di Ghilarza.