I commercianti esultano ma c'è chi dice: aspettiamo la metro, poi si vedrà
«Faremo una festa in via Roma
per la riapertura alle auto»
Archiviati gazebo e deejay, c'è chi pensa di organizzare una nuova festa: «Per celebrare la riapertura di via Roma», dicono in coro i commercianti. Dopo trentotto giorni di sperimentazione, via Roma torna alle origini. Con le sue macchine, che porteranno pure smog ma riescono a riaccendere i sorrisi sui volti di chi alla pedonalizzazione si è opposto dal principio. Messe da parte le fioriere che blindavano la strada, esultano titolari e dipendenti delle attività sotto e vicino ai portici, e pure cittadini e automobilisti. Ma chiaramente c'è anche chi esce dal coro. Dopo il bilancio della politica, la parola passa alla piazza.
I COMMERCIANTI «Finalmente, non se ne poteva più», commenta Luigi Serra, dal bancone della sua macelleria al civico tre di via Napoli. «Guardi, lei forse non ci crederà, ma ho contato ogni singolo giorno aspettando la conclusione di questa sperimentazione senza senso. Non so che benefici abbia portato al sindaco e alla sua vice, e non m'interessa neppure. Di sicuro a me ha creato solo disagi». Giancarlo Rolla, ribadisce il concetto dalla sua gioielleria sotto i portici, con una metafora che rende bene l'idea del suo punto di vista: «Il paziente è uscito dal coma, e le arterie (viale Regina Margherita e viale La Playa) si sono stappate. Chiudere una strada come via Roma è impensabile, credo che questo mese lo abbia dimostrato», osserva «Tra l'altro sarebbe bello che i nostri politici prima di prendere decisioni così importanti ci ascoltassero, anche perché se sono dentro il municipio lo devono a noi».
Cambiando settore il risultato è identico, anche nella farmacia poco distante la ricomparsa delle auto è un po' come una benedizione: «Finalmente hanno riaperto la strada», dice raggiante Vittoria Spano, la titolare. «La sperimentazione è stata un disastro, tra l'altro non permettevano il passaggio neanche ai fornitori, per cui le consegne erano in ritardo e ci sono stati problemi anche con i medicinali a temperatura refrigerata. Abbiamo subìto una serie di disagi assurdi, contrariamente a ciò che sostiene il sindaco, quando si ostina a dire che siamo stati tutti contenti della sperimentazione». Rosario Palmieri si unisce al coro: «Felice? Di più. Se il sindaco avesse avuto un po' di buon senso avrebbe dovuto interrompere la sperimentazione parecchio tempo fa, non c'era bisogno di aspettare sino a oggi per capire che via Roma non può essere chiusa». Giorgio Durzu osserva quasi commosso le auto che costeggiano la sua edicola: «Una gioia, ora spero che i fatturati tornino presto a essere quelli di un tempo. Durante la sperimentazione le vendite si sono dimezzate: questo è stato il risultato della pedonalizzazione».
CITTADINI E AUTOMOBILISTI Anche fuori dalle attività commerciali, il verdetto è unanime: «Se davvero si è trattato di esperimento mi pare ovvio che il risultato sia stato fallimentare», sentenzia Giannetto Mulas, ottant'anni e un'idea chiara sul futuro di via Roma. «Questa estate ho sentito un sacco di fesserie, la piazza sul mare non si può certo fare pretendendo che la gente si metta a camminare sotto il sole e sul granito rovente, la passeggiata è sempre stata sotto i portici, e qui deve stare», spiega con piglio deciso. «Chiaramente ognuno ha il suo modo di vedere le cose, secondo il mio ciò che disturba non sono le macchine, ma tante altre cose che a Cagliari non vanno. Ad esempio la durata dei lavori pubblici». Emanuele Cannas, analizza la questione con occhio critico: quello dell'ingegnere. «Sono sicuramente favorevole alla riapertura di via Roma», premette. «Non contesto in generale la pedonalizzazione, l'errore, a mio avviso, sono stati i tempi. Prima è necessario creare i servizi, far partire la metropolitana leggera e realizzare nuovi parcheggi, solo allora si può ipotizzare di chiudere al traffico una strada importante come questa», riflette. «Facendo diversamente il risultato è quello che abbiamo visto tutti: viale La Playa e viale Regina Margherita perennemente ingolfate». Ha tenuto banco per buona parte dell'estate, scatenando dibattiti appassionati e ispirando persino una parodia su YouTube, e anche ora che è terminata, la sperimentazione continua a far discutere. «Io l'ho detto dall'inizio: l'unica soluzione è il tunnel sotterraneo», assicura Carlo Cabras. «È inutile che il sindaco continui a chiudere tutte le strade e a togliere parcheggi, tanto la gente continuerà a voler usare la macchina. Così facendo l'unica cosa che perderà è il consenso della gente, di certo non ridurrà il traffico né incentiverà l'utilizzo dei mezzi pubblici o delle biciclette». Silvia Deiana partecipa al discorso dal tavolino accanto (sotto i portici): «Se l'obiettivo è ridurre l'inquinamento, non si può sicuramente raggiungere dichiarando guerra alle macchine. Hanno impedito il passaggio delle auto in via Roma per più di un mese, il risultato è che il traffico è aumentato in viale Regina Margherita. E di conseguenza lo smog», evidenzia. «Senza contare il tappo quotidiano in viale La Playa. Spero che questa sperimentazione sia servita a far capire a chi ci amministra che la pedonalizzazione, fatta in questo modo, non ha ridotto il traffico, perché lo ha solo spostato, ma ha semplicemente creato malumore».
Mauro Pitzalis attende il verde per girare nel Largo: «Ora si che c'è movimento», commenta dal finestrino. Infine c'è chi esce dal coro. «Per un mese è stato il salotto buono della città, come ai vecchi tempi», replica Paolo Ibba, settantanove anni. «Senza traffico e questo chiasso fastidioso via Roma era rinata, vederla di nuovo in questo stato mi fa venire voglia di piangere. La gente dovrebbe capire che le macchine non portano benefici ma creano solo caos».
Sara Marci