Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quando il lavoro diventa una gara La sfida dei fattorini in bicicletta con le difficoltà di tutti i

Fonte: L'Unione Sarda
4 settembre 2017

SANT'ELIA. Al parcheggio Cuore la tappa italiana dell'Italian cycle messenger: oggi le finali

Quando il lavoro diventa una gara La sfida dei fattorini in bicicletta con le difficoltà di tutti i giorni 


Il bar di tendenza è dalla parte dell'Arena grandi eventi, il negozio di intimo femminile verso il mare. È la simulazione della città preparata nel “Parcheggio cuore” di Sant'Elia dagli organizzatori dell' Italian cycle messenger , in corso di svolgimento in città. In pratica, il campionato nazionale riservato ai corrieri in bicicletta. Una competizione alla quale prendono parte una cinquantina di atleti provenienti dalla Penisola ma anche da Danimarca, Germania, Spagna, Svizzera e Belgio: la tappa cagliaritana, l'unica in Italia, è quella che porterà, l'anno prossimo, a scegliere i rappresentanti per i campionati europei e quelli mondiali.
LA DISCIPLINA I cycle messenger si confrontano affrontando, traffico a parte, le stesse situazioni nelle quali lavorano tutti i giorni: devono ritirare e consegnare documenti, preoccuparsi che nessuno rubi la bicicletta e, naturalmente, rispettare le regole del Codice della strada. Nel “Parcheggio cuore” segnato dai nastri bianchi e rossi è stata simulata una città: i corrieri devono attraversarla da un punto all'altro, cercando di effettuare tutte le consegne nel minor tempo possibile.
LE PROVE Alla partenza ogni atleta riceve un manifest , un foglio nel quale sono presenti, divise in tre blocchi, le prese e le consegne da effettuare. Prima di cominciare la corsa, controlla la mappa per stabilire l'itinerario più breve: può, dunque, seguire un ordine diverso rispetto a quello consegnato all'inizio. «Perché», spiega Giacomo Lorrai, uno degli organizzatori della tappa cagliaritana e titolare di un'azienda di corrieri in bicicletta, «nel lavoro di tutti i giorni dobbiamo ottimizzare i nostri percorsi: se, per esempio, c'è da fare una consegna da via Bacaredda in via Roma e, nel frattempo, arriva una chiamata per via Sonnino mentre si effettua quel percorso, si interviene anche sulla seconda chiamata». Serve essere veloci, caratteristica richiesta da chi utilizza questo servizio. «Ma, soprattutto, bisogna essere intelligenti: sapere, di fatto, ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo».
LA GARA Difficile seguire l'andamento della competizione: ogni atleta parte distanziato dal precedente. E, appunto, sceglie il percorso che ritiene più giusto. Ma deve confrontarsi con tutte le situazioni che incontra, quotidianamente, in città: non a caso il percorso è segnato anche con l'indicazione del senso di marcia. E, poi, ci sono alcuni pit stop un po' particolari: in alcuni punti viene simulato un ufficio all'interno di un palazzo. Impossibile, in queste situazioni, nella vita reale, entrare con la bicicletta o appoggiarla al muro per qualche istante. I ladri occasionali possono sempre entrare in azione. Dunque, gli atleti tirano fuori dal loro zaino un lucchetto e devono chiuderlo (e poi, naturalmente, riaprirlo dopo il check) nel minor tempo possibile.
LA SCELTA Una gara resa ancora più difficile dal forte vento. Un fastidio (accompagnato da alcuni problemi tecnici) che ha provocato un ritardo nell'inizio delle qualificazioni: intorno a mezzogiorno finalmente i cinquanta atleti si sono potuti confrontare. Tra questi, anche due “padroni di casa” della Bm Cagliari. «Siamo un'azienda piccola», riprende Lorrai, «e, visto che si lavora anche di sabato, gli altri quattro corrieri sono in giro per le strade di Cagliari». Le prove di ieri sono servite a scegliere i 35 finalisti che oggi si contenderanno il titolo. E, ieri, dopo le qualificazioni, anche alcune competizioni collaterali, lo sprint e la gara d'equilibrio (qualche virtuoso è in grado di restare in bici senza poggiarsi né sul manubrio né sui pedali).
LA CITTÀ È la prima volta che questo campionato sbarca in Sardegna. «Ed è la prima volta», sottolinea Lorrai, «che viene fatto in una città di mare. Quando, l'anno scorso, abbiamo proposto Cagliari, l'idea è stata accettata con entusiasmo. In questo modo alcuni biker hanno potuto, finalmente, visitare una terra di cui avevano sempre sentito parlare ma nella quale non erano mai stati».
Marcello Cocco