Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Morti sul lavoro, carabinieri solidali

Fonte: La Nuova Sardegna
8 giugno 2009

SABATO, 06 GIUGNO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Festa dell’Arma. Temi sociali nel discorso ufficiale del comandante della Legione Carmine Adinolfi



Prevenzione reati giovanili: sinergia degli enti per dialogo e formazione




ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Per migliorare la società, l’azione dei carabinieri non può limitarsi al contrasto di traffici e di singoli comportamenti negativi: anche l’Arma deve impegnarsi nella prevenzione della criminalità soprattutto quando di mezzo ci sono i giovani. E questo si può fare attraverso l’educazione e la formazione, in sinergia con le famiglie, la scuola e le amministrazioni pubbliche. L’Arma dei carabinieri è un patrimonio dei cittadini e questo si vede soprattutto nei piccoli centri dove al comandante della stazione viene riconosciuto il ruolo di arbitro, di paciere, di consigliere prima che di rappresentante dell’ordine pubblico. La vicinanza ai cittadini è il miglior investimento sulla sicurezza. Lo diceva ieri il comandante dei carabinieri sardi, il generale Carmine Adinolfi, in margine alla festa del 195° anniversario della fondazione dell’Arma avvenuta il 13 luglio 1814.
Nel discorso ufficiale, Adinolfi ha idealmente abbracciato i familiari dei carabinieri morti in servizio, l’appuntato Francesco Deias e il tenente Marco Pittoni, e ha espresso la più grande solidarietà a persone sofferenti come i familiari dei tre operai morti alla Saras, Luigi Solinas, Daniele Melis e Bruno Muntoni, che hanno dato un luminoso esempio di generosità verso l’amico, e come i cittadini dell’Abruzzo vittime del terremoto. Adinolfi non ha taciuto la gravità della situazione nel mondo del lavoro: «Negli ultimi 12 mesi abbiamo dovuto registrare 16 morti e 145 feriti, considerando solo i più gravi, per inosservanza delle norme di sicurezza vigenti proprio in materia di lavoro». Il generale ha puntato il dito su un’altra «strage» quella dei giovani che muoiono per overdose o che restano vittime di incidenti stradali perché alla guida c’era qualcuno in stato di ebbrezza o intossicato da sostanze stupefacenti. «Negli ultimi 12 mesi - ha ricordato Adinolfi -, abbiamo avuto 16 casi di decessi per overdose, mentre 14 giovani hanno perso la vita in incidenti stradali guidando in condizioni psicofisiche alterate proprio dall’uso di quelle sostanze».
Nell’isola continuano a non esserci fenomeni mafiosi, ma secondo Adinolfi le forze dell’ordine non devono abbassare la guardia contro il rischio di infiltrazioni subdole, difficili da svelare con rapidità. Nomadi e immigrati clandestini sono entrati nel discorso del comandante della ribattezzata Legione dei carabinieri: ai nomadi bisogna assicurare un lavoro per gli adulti e la scuola per i minori, solo così si eviterà il loro ingresso nel mondo del crimine e gli sfruttamenti spesso violenti nei confronti dei più giovani; gli immigrati vengono per trovare un futuro migliore, «ma la clandestinità non può portare ad un legale inserimento degli interessati e determina solo sfruttamento o, nei casi più gravi, fenomeni di criminalità».
Infine, un resoconto stringato dell’attività di un anno. Il generale ha giudicato positivamente «l’attuale modello di coordinamento delle forze dell’ordine in Sardegna» perché si è «confermata la sua efficacia per un proficuo impiego sul territorio».
Nell’analisi il comandante regionale dell’Arma ha citato i dati più significativi: 3 mila arresti, la cattura di nove latitanti e la denuncia di 7 mila persone per reati contro la persona e il patrimonio, nonchè traffico e spaccio di stupefacenti. I carabinieri hanno sequestrato nell’isola 164 chili di stupefacenti, 21.500 armi e munizioni e 7 chili di esplosivi. Identificati anche i responsabili di 12 omicidi, 68 rapine e infine 40 estorsioni.