Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A Cagliari il fatidico sì diventa yes

Fonte: L'Unione Sarda
8 giugno 2009

Un'agenzia organizza in Sardegna il matrimonio chiavi in mano per le coppie straniere

Hanno scelto la città anche due sposini dell'Isola di Pasqua

Matrimonio a Cagliari per tanti stranieri che sbarcano nell'Isola con parenti e amici.
Gli ultimi hanno detto “yes” appena una settimana fa: due sposini di Manchester, arrivati con famiglia e amici al seguito. Settanta inglesi sulle scale del municipio: testimoni in tight, bambini biondissimi e signore con cappelli che neanche all'ippodromo di Ascot. Tutto è filato liscio, a parte qualche comprensibile e divertente siparietto, dovuto al fatto che non tutti a palazzo Bacaredda masticano perfettamente l'inglese. Non erano i primi e sicuramente non saranno gli ultimi: negli ultimi mesi i matrimoni di inglesi e irlandesi sono diventati quasi una routine. E non solo per il consueto binomio sole-mare, puntellato da porcetti e culurgiones. È anche una questione di soldi: «Il rapporto qualità-prezzo è nettamente superiore rispetto all'Inghilterra e all'Irlanda. Gli stranieri scelgono la Sardegna per il suo clima, per le nostre specialità e la freschezza dei prodotti», racconta Francesca Cao, titolare della “Wedding planner in Sardinia”.
L'AGENZIA Dopo aver vissuto e trovato marito in Irlanda, ha deciso di sfruttare la moda d'oltremanica del matrimonio in trasferta: «Lì scelgono da anni di sposarsi all'estero: Spagna, Cipro, Malta e alcune località italiane come Roma, Amalfi e Sorrento. Così abbiamo pensato di poter dare questo servizio anche in Sardegna, grazie ai collegamenti offerti dalla Ryanair».
Così Francesca Cao si è trovata a organizzare 35 matrimoni all'anno, molti in città soprattutto negli ultimi mesi, dopo l'inaugurazione delle tratte aere low cost che collegano Elmas con Manchester, Bristol, Edimburgo. «La città maggiormente richiesta rimane comunque Alghero, proprio perché ha maggiore disponibilità di voli».
NON SOLO INGLESI L'obiettivo è vendere un matrimonio chiavi in mano per sposi e invitati che abitano a migliaia di chilometri di distanza. «La nostra agenzia cura soprattutto gli aspetti amministrativi. Assistiamo i nostri clienti nella raccolta di tutti i documenti necessari, sia legali che religiosi, per poter celebrare il matrimonio in Italia. Poi ci occupiamo anche di prenotare il municipio o la chiesa e chiamiamo gli interpreti».
Anche perché gli sposi non arrivano solo dalla Gran Bretagna. Qualche mese fa in municipio hanno detto sì due giapponesi in kimono. E poco tempo prima è stato il turno di due ragazzi dell'Isola di Pasqua: sono arrivati in via Roma a bordo di una piroga, hanno ormeggiato in porto e sono saliti al secondo piano di palazzo Bacaredda.
IL CONSIGLIERE «Ho celebrato matrimoni con sposi arrivati da tutte le parti del mondo», ricorda Giorgio Adamo, consigliere comunale e recordman di cerimonie nuziali. «Da quando sono stato eletto ho celebrato più di cinquecento matrimoni, almeno un centinaio tra stranieri». Nel conto ovviamente sono compresi anche gli immigrati che vivono in città. «Da poco ho sposato una coppia di cinesi». La lingua non è un problema: «Io parlo in italiano, quando è necessario vengo aiutato da un interprete. L'inglese? Non sono padrone della lingua ma di solito con gli sposi ci capiamo. Tanto», sorride, «l'argomento si conosce, mica ci sono sorprese». E poi tutti nella stanza del sindaco e del vice sindaco a fare le foto ricordo. «È un modo per fare pubblicità alla città. Ultimamente sta diventando di moda il matrimonio in trasferta a Cagliari, significa che la città piace e i turisti si innamorano facilmente della città. Altrimenti non verrebbero a sposarsi qui, giusto?».
MICHELE RUFFI

07/06/2009