venerdì, 05 giugno 2009


Cagliari vista dal mare
La popolazione di Cagliari e hinterland aumenta ma invecchia; nell'area vasta si registrano meno nascite, cresce invece il numero delle abitazioni, soprattutto nei centri limitrofi al capoluogo, e degli addetti nell'edilizia, settore trainante dell'economia insieme a servizi, commercio e turismo. Nel contempo, aumenta il pendolarismo in ingresso e in uscita dalla città. E' uno degli spaccati del Sistema locale di lavoro (Sll) frutto dell'elaborazione dei dati Istat del censimento 2001 (consegnati ai comuni nel 2005 e in parte aggiornati nel 2007) pubblicati nel quaderno ''Cagliari e dintorni''.

CAGLIARI - Il volume è il terzo della collana curata dall'amministrazione comunale: il primo e il secondo quaderno, ''Cagliari ed i suoi quartieri'', erano stati stampati nell'aprile 2006 e nel febbraio 2008. Per una sintesi del volume, che conta più di 100 pagine, sono stati presi in esame 18 indicatori che mostrano una crescita della popolazione nell'area vasta del capoluogo pari al 2,7% tra il 2001 e il 2006 (da oltre 460 mila a più di 473 mila residenti), mentre Cagliari città perde il 2,6% di abitanti, passando da 163 mila a 159 mila.

L'indice di vecchiaia (2001-2004) colloca l'area vasta al primo posto in Italia con una percentuale del 14,7 rispetto al 4,5 della media nazionale. Il tasso di natalità, invece, è inchiodato all'8,3% del 2004 (6,5% Cagliari città) contro il 10% della media italiana. Pochi anche gli stranieri: 11,1 per mille, al 18/o posto in Italia.

L'incidenza degli edifici nuovi è del 12,2%, con un'ottima performance a livello nazionale che si evidenzia anche nella variazione percentuale degli addetti del settore costruzioni tra il 2001 e il 2004 pari al 23,7%. Nello stesso periodo gli addetti crescono nei servizi (17,4%) e nel commercio e turismo (7,7%).

Infine il pendolarismo, costituito soprattutto dal traffico di auto private (oltre 334 mila in tutta l'area vasta). Cagliari attrae per motivi di studio e lavoro (rispettivamente 82,2% e 62,5%), ma non per essere abitata: i trasferimenti di residenza registrano infatti un saldo negativo del 26,2 per mille, mentre le case disabitate in tutto il territorio dell'hinterland rappresentano l'11,1% del totale (187 mila).