Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Da abile fabbro a innovatore: l'arte creativa di Roberto Ziranu

Fonte: L'Unione Sarda
13 luglio 2017

MOSTRE. Da domani (alle 19) al Ghetto di Cagliari

 

 

 

 

O rigini”, “Riflessi di luce”, “Vele” sono i poetici titoli con cui Roberto Ziranu ha dato nome alla più recente produzione, in mostra da domani (il vernissage è alle 19) al 10 settembre al Centro comunale d'arte Il Ghetto di Cagliari, con la curatela di Flaminia Fanari.
LE RADICI Nell'esposizione “Abluzionidoro” le suggestioni liriche dell'autore vengono forgiate nel metallo, grazie al ricorso della tradizione fabbrile, creando un fecondo contrasto fra immaginari apparentemente lontani, come quello delicato della poesia e quello muscolare della fucinatura. Ziranu ha intrapreso la formazione da artigiano a soli diciannove anni, nella bottega di famiglia a Orani. Qui acquisisce la padronanza dei materiali e delle tecniche della tradizione locale, ma pian piano la mente non segue più la mano nei ritmi della forgiatura e della battitura, desiderosa di maggiori spazi di sperimentazione. Decide quindi di sviluppare il suo gesto in forma creativa e avviare una linea di produzione indipendente, in cui il sapere familiare possa incontrare l'arte e il design.
LA FUCINA Nel 2003 apre una sua fucina a Nuoro, dove inizia uno studio che lo porterà a elaborare la tecnica della fiamma su lastra . Si tratta di un processo di sottile esfoliazione ottenuto sfruttando il calore del fuoco: attraverso progressivi interventi di fiamma liquida, l'artista procede in levare, in un'azione che, simbolicamente, richiama i rituali di purificazione ancestrali con gli elementi naturali dell'acqua e del fuoco. In questo modo la materia si discosta dal classico aspetto brunito del ferro e acquista effetti pittorici iridescenti, che arrivano a toccare punte di blu e oro, in un'alternanza fra superfici opache e finiture lucide che impreziosiscono le superfici ben oltre quanto la percezione comune che abbiamo di un metallo povero quale il ferro potrebbe far pensare.
OPERE Fra le soluzioni formali che gli sono più care c'è quella della linea curva, espressione della riflessione geometrico-simbolica della figura del cerchio. Nella sagomatura del ferro, in realtà, ricerca la curva delle figure femminili della tradizione dell'entroterra in cui vive, dal profilo de su muccadore, il fazzoletto che incornicia il volto, alla gonna arricciata in vita. Punto di riferimento, afferma l'artista, sono le Madri di Costantino Nivola, «il primo ad Orani ad essere riuscito a guardare lontano: la sua eredità rimane custodita nel cuore di ciascun oranese». La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Micaela Deiana