Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Elettrosmog dall’Enel di via Aosta: gli ecologisti chiedono una verifica

Fonte: La Nuova Sardegna
4 giugno 2009

GIOVEDÌ, 04 GIUGNO 2009

Pagina 2 - Cagliari





CAGLIARI. La centrale di trasformazione dell’Enel in via Aosta è un pericolo per la salute, ma le autorità comunali sembrano voler ignorare il problema. A sostenerlo sono il Gruppo di intervento giuridico, gli Amici della Terra e il comitato di quartiere, che hanno inoltrato una richiesta di monitoraggio all’Arpas, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Non è la prima volta che le associazioni ecologiste si rivolgono all’Arpas per chiedere controlli: il 15 aprile l’istanza non ha ricevuto risposta, mentre i dati relativi a una verifica compiuta nell’autunno dell’anno scorso sono rimasti sconosciuti. Come se il rischio legato all’elettrosmog non esistesse. Eppure i rilevamenti elaborati negli anni passati sono stati tutt’altro che incoraggianti: i valori di induzione magnetica presenti nell’area attorno alla centrale di via Aosta sono risultati costantemente superiori a quelli normali e la letteratura mondiale conferma ormai in modo inoppugnabile che alla presenza di campi elettromaghetici corrisponde una crescita dei casi di leucemie infantili. Ecco perchè da anni le due associazioni si battono perchè la centrale Enel venga trasferita in una zona della città meno popolata: oggi si trova praticamente incastrata fra i palazzi e un eventuale incidente, sempre possibile nel caso di impianti di questo tipo, renderebbe difficile persino l’ingresso e la manovra dei mezzi di soccorso, primi fra tutti quelli dei vigili del fuoco. D’altro canto - come osserva Stefano Deliperi in una nota - il comune di Cagliari non ha voluto mai occuparsi seriamente del problema e non ha previsto neppure nel piano urbanistico le necessarie fasce di rispetto che assicurino almeno una distanza di sicurezza fra gli impianti e le case di abitazione. Stesso discorso per i ripetitori radiotelevisivi e per quelli della telefonia mobile: si va avanti in una situazione di far-west, chi arriva primo vince.
Nei mesi scorsi è stata depositata una proposta di legge di iniziativa ecologista, firmata da Federico Palomba (Idv), perchè ciascun comune sia obbligato a dotarsi di un regolamento urbanistico che preveda l’ubicazione degli impianti pericolosi. La speranza è che venga presa in considerazione, perchè il problema - sottolinea Deliperi - riguarda ormai tutto il paese.