Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piazzetta Savoia off-limits per le auto

Fonte: La Nuova Sardegna
3 giugno 2009

MERCOLEDÌ, 03 GIUGNO 2009

Pagina 2 - Cagliari

Dopo anni di ritardi il Comune ha deciso di chiudere al traffico gran parte del quartiere della Marina



La città si allinea all’Europa dei centri storici protetti. Ora via Manno




CAGLIARI. Con almeno cinque anni di ritardo l’amministrazione comunale ha messo fine all’assurda situazione della Marina, ogni sera invasa dalle auto malgrado i tavolini all’aperto, la folla e i sempre attesissimi turisti affollino il quartiere. Questione di giorni e piazzetta Savoia, cuore pulsante dell’estate cagliaritana, sarà chiusa al traffico sette giorni su sette e diventerà finalmente off-limits per la fiumana di idioti al volante che la attraversano anche la sera a velocità folli, incuranti di ogni pericolo e senza alcuna vigilanza da parte della polizia urbana.
Con la piazzetta saranno interdette alla circolazione via Sardegna, via Napoli e via Barcellona, ma solo a titolo sperimentale dalle 18 di ogni venerdì fino alle 4 del lunedì. Se le cose dovessero andare bene, è possibile che l’isola pedonale diventi perenne e che venga estesa ad altre vie. Ipotesi che metterebbe Cagliari al passo con le stragrande maggioranza delle città europee, dove nessuno si sogna di contestare la chiusura alle auto dei centri storici, così come le attività commerciali e turistiche che si svolgono tranquillamente nei rioni più pregiati e caratteristici. Se qualche turista dovrà fare due passi a piedi per raggiungere gli hotel, la cosa è del tutto irrilevante.
Per le automobili l’assessore al traffico Maurizio Onorato e i tecnici comunali hanno individuato percorsi alternativi che almeno sulla carta non dovrebbero provocare rallentamenti. Il problema è garantire il collegamento tra via Roma-largo Carlo Felice e viale Regina Margherita: finora è stato possibile passare in via Baylle e proseguire attraverso piazzetta Savoia, dove incredibilmente è stata consentita anche la sosta delle auto nonostante i cartelli di divieto, la mattina come la sera. Adesso chi imbocca via Baylle sarà costretto a svoltare a destra su vico Barcellona fino a via Barcellona, nel cui tratto finale il Comune invertirà il senso di marcia. A quel punto le auto potranno salire fino a piazza Dettori per proseguire su via del Collegio e via dei Pisani. Un percorso leggermente tortuoso, ma che parmetterà di tenere piazzetta Savoia e chi la frequenta al riparo dai gas di scarico, lasciando che il piccolo quartiere si trasformi in una tranquilla area di passeggio.
Per realizzare questa piccola rivoluzione, rinviata per anni causa le resistenze di pochissimi ma evidentemente influenti abitanti del quartiere, l’amministrazione comunale non spenderà un euro: solo qualche cartello indicatore e nei primi giorni le transenne. Dal punto di vista amministrativo poi sarà sufficiente una semplice delibera dell’esecutivo comunale, il sindaco Emilio Floris è d’accordo e non c’è alcuna obiezione da parte degli altri assessori.
La speranza degli operatori è che almeno nella prima settimana dall’entrata in vigore dei divieti l’assessore al traffico riesca a convincere un vigile urbano a fare lo straordinario serale: un controllo è indispensabile, sia per aiutare gli automobilisti a decifrare la nuova organizzazione delle vie che per prevenire chi volesse forzarla, ipotesi tutt’altro che remota in una città dove le esigenze degli automobilisti - compresi quelli che dimenticano di possedere arti inferiori funzionanti - prevalgono su qualsiasi altra necessità.
Il prossimo passo potrebbe essere via Garibaldi-via Manno, il ‘corso’ più brutto d’Europa a causa della pavimentazione d’asfalto. Per capire quanto guadagnerebbe in bellezza il centro della città con la chiusura integrale alla circolazione e con una pavimentazione in sampitetrini o in basoli è sufficiente fare un salto a Pula, un paese che ha letteralmente cambiato volto grazie all’accuratezza dell’arredo urbano del suo centro.
Già l’amministrazione Delogu aveva programmato l’installazione del basolato nelle due vie, poi si era dovuta fermare a via San Domenico a causa delle resistenze inevitabili di una parte dei commercianti. Temevano di perdere clienti, una visione miope che forse a distanza di anni potrebbe essersi modificata. Collegare le due vie dei negozi alla Marina con un percorso stradale accogliente sarebbe fondamentale per dare alla città quel centro commerciale e turistico che in mancanza di un impianto medievale classico non è mai esistito. Ci vorrebbe un atto di coraggio da parte del Comune. Ma se sono stati necessari cinque-sei anni solo per togliere di mezzo le auto da un dedalo di viuzze come Marina, sperare in un colpo d’ala da parte dell’amministrazione Floris non sembra ragionevole. (m.l)