Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La spiaggia sepolta dalle alghe

Fonte: L'Unione Sarda
28 giugno 2017

POETTO. Nel tratto fra il rudere dell'ex Marino e l'Ottagono l'acqua trasparente è un ricordo

 

 

Protestano i bagnanti ma l'assessora Medda dice: nessun problema 

 

 

 

Una mangia pasta in bianco, l'altra con il sugo; una ha i capelli chiari, l'altra scuri. E non sono d'accordo neanche sulle “alghe”. « Puuu , che schifo», dice una. «Io, però, il bagno lo faccio lo stesso», ribatte l'altra. Le due bambine, affidate alle educatrici del “Regno delle favole”, stanno pranzando al “Capolinea”, chiosco nei pressi dell'ospedale Marino. Ma, nei prossimi giorni, quella decina di bambini consumerà il pranzo in un'altra zona del Poetto. «Siamo costrette», dice una delle educatrici, Michela Manca, «a spostarci in un altro punto del litorale: qualche bambino ha paura di andare in mare, altri no. Abbiamo fatto una passeggiata per cercare una zona pulita in cui entrare in acqua. Alla fine, ci siamo rassegnate e abbiamo fatto giocare i bambini con le bombe d'acqua, con le docce. Loro si sono divertiti. Ma è ovvio che vogliano fare il bagno».
LA SITUAZIONE Basta dare un'occhiata alla spiaggia per rendersi conto che Manca ha ragione: la sabbia è piena di “patate di mare” (i residui fibrosi della posidonia), poi, verso la riva, uno strato di “alghe” (in realtà, sono posidonie e, dunque, piante) secche precede mini avvallamenti in cui compare la sabbia e, nuovamente, cumuli di alghe bagnate, appena portate dalla corrente. A parte l'odore, acre, provocato da queste erbe marine, il micro ecosistema ospita colonie di fastidiosi insetti. Un disagio con il quale convivono i frequentatori di quel tratto di spiaggia e che svanisce magicamente dopo il vecchio ospedale Marino.
LE LAMENTELE E tanti habitué hanno smesso di frequentare quella zona. «Questo», interviene Francesca Pitzalis, cassiera dello stabilimento Golfo degli Angeli, «era uno dei tratti preferiti da tanti cagliaritani perché, tranquillità a parte, dà la possibilità a chi arriva in auto di trovare parcheggio. Spesso ci sono persone che vengono nello stabilimento, pagano per il lettino ma, quando raggiungono la spiaggia, decidono di spostarsi in un altro punto della cooperativa». Il più preoccupato di tutti è Angelo, il “parcheggiatore (abusivo) buono”: l'uomo che mette ordine nello sterrato (e che porta tutti gli oggetti smarriti al vicino chioschetto) è rimasto senza lavoro. Ormai, raggiunge la sua postazione solo nel fine settimana.
I FREQUENTATORI Ma qualcuno resiste: Bruna Grazia Puddu e Giuseppe Cossu sono irriducibili. «Veniamo qui», raccontano, «da quanto c'è lo stabilimento». Loro sono rassegnati. «Non fa certo piacere attraversare quel muro di alghe per fare il bagno. Però, da quello che dicono gli esperti, la loro presenza dice che il mare è in salute. Quindi, il disagio diventa sopportabile». Anche perché la situazione potrebbe cambiare nel giro di qualche giorno. «Nel fine settimana», interviene Francesco Marini («bagnino da 25 anni», si presenta con orgoglio), «viste le previsioni meteo, il mare si dovrebbe riprendere tutte le posidonie che ha depositato in questi ultimi tempi. Ed è normale che accada questo: la natura deve fare il suo corso. Capisco le lamentele dei bagnanti ma chi conosce il mare sa che bisogna avere pazienza».
IL COMUNE Un approccio condiviso anche a palazzo Bacaredda. «Teniamo costantemente sotto controllo», interviene l'assessora al Decoro urbano Claudia Medda, «la situazione della spiaggia. Capisco il fastidio provocato dalle alghe ma, come stabilito anche da una conferenza di servizi fatta ad aprile, le poseidonie non devono essere toccate perché servono a evitare l'erosione e a trattenere la sabbia». Ma creano disagi. «Se dovessero esserci problemi sanitari o di pulizia, interverremo. Ma, per il momento, la situazione non è per nulla preoccupante».
Marcello Cocco