Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti brasiliani per tre giorni al ritmo della capoeira Da venerdì si scatena il ballo

Fonte: L'Unione Sarda
21 giugno 2017

Corso Vittorio Emanuele e via Pessagno Tutti brasiliani per tre giorni
al ritmo della capoeira
Da venerdì si scatena il ballo

Tre giorni di festa brasiliana per gli amanti della capoeira. L'arte marziale a ritmo di musica è sbarcata in città all'inizio del secolo, e dal 2002 il maestro Mussa di Bahia ha coinvolto migliaia di appassionati di tutte le età. Da venerdì a domenica si celebra il quindicesimo Batizado, il battesimo di chi ha concluso il primo anno e il passaggio di livello di chi pratica la capoeira da più tempo.
«Al momento, tra Cagliari e dintorni ci sono circa 140 praticanti e non c'è un ritratto-tipo di chi si avvicina alla capoeira», spiega Mauro Addari, presidente dell'associazione EtnoBrasil: «Ci sono tanti bambini, prtò abbiamo avuto una praticante con più di sessant'anni. Ci sono brasiliani, cagliaritani e anche un ragazzo di origini cinesi».
Chi la pratica, sottolinea il ruolo di inclusione sociale di questa disciplina caratterizzata da agili passi di danza ed evoluzioni a ritmo di musica brasiliana. «Ci sono stati casi di madri cagliaritane che hanno adottato ragazzini brasiliani con problemi di adattamento», aggiunge Addari, «ma che grazie alla capoeira sono riusciti a integrarsi nel modo migliore e a trovare un contatto diretto con la nostra comunità, che li ha aiutati a integrarsi».
Tra i tanti cagliaritani amanti della capoeira ci sono anche brasiliani che si sono trasferiti a queste latitudini. «Siamo in tanti tra Cagliari e dintorni e siamo tutti molto legati: non solo tra di noi, ma soprattutto con la comunità cagliaritana. Ho girato molto l'Italia, ma questa città è il posto più bello dove vivere, un paradiso», spiega Leonardo Binho Feitosa De Sena, barbiere di 34 anni che ha già lasciato un segno della propria presenza occupandosi di vari tagli eccentrici dell'ex rossoblù Radja Nainggolan: «I sardi che praticano la capoeira sono molto felici. Ne ho visto di timidi e chiusi che, grazie alla musica e al gioco, hanno tirato fuori se stessi e si sono sbloccati: non si tratta solo di danzare, ma anche di cantare davanti a tutti e questo aiuta a sbloccarsi».
La tre-giorni per il quindicesimo Batizado comincia venerdì sera con un'esibizione alle 20 nella parte pedonale del corso Vittorio Emanuele, mentre sabato e domenica il cuore dell'iniziativa saranno i campi dell'Esperia in via Pessagno. «Avremo la presenza di maestri in arrivo da tutta l'Italia, perché l'occasione del batizado serve per ritrovarsi e divertirsi insieme tra lezioni ed esibizioni», spiega Addari, che aggiunge: «La parte principale della capoeira è il gioco, ci piace definire così la pratica, ma tutti devono anche cantare e suonare gli strumenti tipici che sono il berimbau, il pandeiro (un tamburo), l'atabaque (l'antenato delle congas), il reco-reco e l'agogò».
Marcello Zasso