Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I percorsi del cinema spagnolo

Fonte: La Nuova Sardegna
1 giugno 2009

SABATO, 30 MAGGIO 2009

Pagina 37 - Cultura e Spettacoli

La rassegna, inaugurata ieri al Teatro Civico di Castello, chiuderà il prossimo 6 giugno



Pellicole che vanno dalla guerra civile all’ultimo Almodovar




GIANNI OLLA

CAGLIARI. «Festival del cine español»: con questo titolo, che fa leva sulla crescente popolarità del paese iberico, metà di giovani europei in viaggi-studio, con allegate vacanze e movida, si presenta il ricco cartellone della rassegna inaugurata ieri al Teatro Civico di Castello, che poi si dividerà, giorno dopo giorno, fino a sabato 6 giugno, tra il vecchio simbolo della passione per la scena dei cagliaritani - restaurata di recente - e la doppia sala cinematografica Odissea.
Il festival, promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune, dall’Istituto Cervantes e dall’ambasciata di Spagna - e a Roma dove si è svolta l’anteprima, ai primi del mese di maggio - è una sorta di percorso a tappe lungo la storia recentissima del cinema spagnolo (di cui poco si sa, in Italia, a parte Almodovar, che è un po’ il grande assente, giustificato, di questa kermesse), ma che attraversa anche alcuni sentieri del cinema spagnolo di ieri. Difatti, uno dei percorsi, peraltro abbastanza ricco, è dedicato ai 70 anni della fine della «Guerra civil» (1936-1939) e prevede il classico «Spanish Earth» di Joris Ivens (1937), con testo di Ernest Hemingway (in programma all’Odissea oggi e domani), il più celebre esempio di film militante pro repubblicano, ma anche alcune recenti pellicole di recupero memoriale non necessariamente schierate in maniera rigida.
L’esordio, ieri alle 21, ad esempio, è stato dedicato a un film del decano del cinema spagnolo, Luis Berlanga, «La vaquilla», che racconta la caccia al cibo (appunto un vitellino) di due gruppi opposti di combattenti che decidono di fare una tregua per concedersi una fiesta. Considerando la data, 1985, lo si potrebbe considerare il tassello finale di un lungo inseguimento memoriale che ebbe inizio, sia pur timidamente, già negli anni Sessanta, con Franco ancora al potere, per merito di alcuni coraggiosi registi della «nueva ola» spagnola (Saura, Berlanga, Erice, Camino), intenti a dribblare la rigida censura governativa.
Gli altri titoli sono più recenti e quello teoricamente più attraente, «Los girasoles ciegos» (2007) di Luis Cuerda, storia di uno scrittore emarginato dalla vittoria di Franco, è in programma domani alle 21 al Teatro civico di Castello. Sarà presentato dall’attrice protagonista, Maribel Verdù, nuova stella del cinema spagnolo, protagonista a Cannes dell’ultimo film di Francis Coppola, «Tetro». Infine, l’ultimo film dedicato alla Guerra Civil, «Soldados de Salamina» (1999) di David Trueba, che racconta le traversie di un gruppo femminile di combattenti, è in programma al cinema Odissea martedì 2 giugno, alle ore 22.
L’altro percorso è più familiare, essendo dedicato all’italiano Marco Ferreri, autore di tre film «spagnoli» realizzati a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta: «El pisito» (Odissea, ieri), «El cochecito» (Odissea, domani ore 21.30) e «Los chicos» (Odissea, martedì 2 giugno, ore 19.30). Giustamente mitizzati come una sorta di lezione di realismo e di umor nero (nello stile buñueliano), sono poco visti (soprattutto «Los chicos», che non ha mai circolato in Italia, neanche in tv) e verranno illustrati da un documentario di David Trueba («Rafael Azcona e Marco Ferreri»), in programma sempre martedì 2 giugno alle 21.30 all’Odissea.
Il terzo percorso è una sorta di spazio libero dedicato al cinema catalano, con tre titoli: «Amic/Amat» di Ventura Pons (1999) che sarà presentato dallo stesso regista mercoledì 3 giugno, alle ore 20.15, al cinema Odissa; «Nedar» di Carla Subirana (giovedì 4 giugno, ore 19.30, cinema Odissea), e infine «El silenci abans de Bach» (2007) di Pere Portabella, mitica figura del cinema spagnolo, visto che fu lui a produrre «Viridiana» di Buñuel (1960), persuadendo il regista, esule in Messico, dal 1945, a ritornare nella sua terra.
Lo spazio catalano riguarda comunque anche la Sardegna, visto che l’ospite d’onore sarà Marco Antonio Pani, da anni trapiantato a Barcellona (ma con saldi legami, anche cinematografici, con la Sardegna), che presenterà due suoi mediometraggi: «I pittori catalani in Sardegna» e «Las puertas del mundo niño».
Chiude il festival una selezione di film recenti, da «Volver» di Almodovar a «Rec» di Plaza e Balaguero, uno degli horror più popolari in Europa, matrice in innumerevoli imitazioni, passando «Todos estamos invitados» di Aragon, ultima pellicola in programma, sabato 6 giugno alle ore 22, al Teatro Civico di Castello. Senza dimenticare che tutto il cartellone è punteggiato di intervalli dedicati ai cortometraggi: il cinema del presente e, forse del futuro.