Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Auto, nell'Isola futuro elettrico Entro tre anni 650 stazioni di ricarica e mezzi per i turisti

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2017

GIUNTA. Al via nelle aree urbane gli investimenti sulla mobilità senza uso di carburanti

Auto, nell'Isola futuro elettrico Entro tre anni 650 stazioni di ricarica e mezzi per i turisti 


Mentre sta per prendere il via a Cagliari il G7 dei trasporti, il presidente della Regione presenta il primo piano di Mobilità elettrica nella storia della Sardegna. Non è un caso. «Al summit si parlerà di presente e di futuro - ha spiegato ieri Francesco Pigliaru prima di illustrare il nuovo progetto da 15 milioni di euro - e a noi piaceva l'idea di raccontare ciò che stiamo facendo in uno degli ambiti più importanti del sistema trasporti, la mobilità elettrica appunto».
QUINDICI MILIONI Le risorse provengono dal Patto per la Sardegna che, ha puntualizzato il governatore, «nonostante lo scetticismo manifestato da qualcuno all'opposizione e nella stessa maggioranza, sta generando risultati importanti. Penso al metano, alla continuità territoriale, agli ammortizzatori sociali, all'edilizia scolastica». Dieci milioni sono destinati all'acquisto di veicoli elettrici e soprattutto alla realizzazione di 650 stazioni di ricarica, altri cinque per azioni di supporto alle imprese.
Entro il 2020 le stazioni di ricarica saranno dislocate tra le grandi aree urbane di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Olbia, nelle isole minori (La Maddalena, Carloforte, Asinara e Sant'Antioco), e nelle principali strade statali: 131, 131 dcn e 130. I Comuni coinvolti sono i primi otto per numero di abitanti, che complessivamente mettono insieme 865mila anime, il 52% della popolazione residente nell'Isola.
Tra le 650 colonnine, cinquanta saranno di tipo Fast Charging (con potenza superiore ai 22 kilowatt): lungo la Carlo Felice ce ne sarà una ogni 50 chilometri e si impiegheranno dai 15 ai 20 minuti per effettuare una ricarica dell'80%. Altre trecento saranno di tipo Quick Charging (potenza tra 7 e 22 kW), le rimanente di tipo Slow Charging (dai 3 ai 7 kW).
LE IMPRESE I restanti cinque milioni andranno alle aziende: alberghi, gestori di car sharing e autonoleggio, a chi opera collegamenti tra città, porti e aeroporti, e si occupa di promozione dell'ultimo miglio con mezzi elettrici. Scopo del piano, infatti, a parte la sostenibilità col taglio delle emissioni di Co2, è la promozione turistica.
Su questo aspetto, in particolare, si è soffermato Pigliaru: «Soprattutto in vista del prossimo anno dobbiamo lavorare per far venire sempre più turisti senza la propria auto, con la possibilità di avere a prezzi accettabili mobilità elettrica disponibile, e per la prossima estate sarebbe interessante poter fare una campagna marketing rivolta ai turisti, per dare l'idea molto precisa di una Sardegna che offre mobilità elettrica».
LE GARE I primi risultati saranno tangibili alla Maddalena, una delle isole minori alla quale sono stati destinati 600mila euro per l'acquisto di autobus elettrici. Questo perché, ha spiegato l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras, «è più facile partire a livello locale, in un luogo più contenuto come La Maddalena». In ogni caso la delibera è stata già pubblicata e «adesso siamo pronti a bandire le gare».
L'assessora ha dedicato una riflessione all'aspetto economico («sorprendente») dell'operazione: «Una volta infrastrutturata la 131, considerato che una ricarica elettrica costa 2 euro per kilowattora, percorrere Cagliari-Sassari costerebbe quattro, cinque euro al massimo». Ragionamenti che troveranno spazio anche nelle discussioni del G7 dei trasporti: l'intenzione della Giunta è portare questi progetti innovativi di mobilità elettrica come biglietto da visita con cui la Sardegna, da domani, si presenterà al mondo. Pigliaru però ammette che «i trasporti rappresentano uno dei problemi più gravi dell'Isola, nessuno più dei sardi sa quanto i trasporti possano costituire un limite a sentirsi inclusi». E per questo «con Baleari e Corsica porteremo al vertice una posizione chiara e netta su come le regole europee debbano tener conto dei problemi delle isole».
Roberto Murgia

I problemi sono l'autonomia delle vetture e i tempi di ricarica. Prima non si facevano più di 100 chilometri senza un “pieno”, alcuni modelli oggi toccano invece i 600. E anche per caricare la batteria si può fare molto più in fretta.
Il motore elettrico, per i problemi legati alle batterie, viene presto soppiantato da quelli a benzina o gasolio. Tra la fine del XX secolo e gli inizi del XXI, però, la crisi dei combustibili fossili e le nuove tecnologie rilanciano l'auto elettrica.