Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I giovani bielo-sardi Dopo Chernobyl superati i 15.000 arrivi

Fonte: L'Unione Sarda
19 giugno 2017

BELARUS. La festa per i 25 anni del progetto di accoglienza I giovani bielo-sardi Dopo Chernobyl superati i 15.000 arrivi

Quando Andrei, in abito tradizionale bielorusso, ha iniziato a suonare al pianoforte “ No potho reposare ”, nell'aula magna del seminario di Cagliari si è capito che il legame fra Sardegna e Bielorussia, terre così lontane e diverse, era ormai diventato storia.
MIGRAZIONE BIBLICA Oltre 15 mila bambini e ragazzi bielorussi, in venticinque anni, sono stati accolti da famiglie sarde. «Una migrazione da una parte all'altra dell'Europa», ha detto Filippo Spanu, assessore regionale agli Affari generali, «che non ha precedenti negli ultimi decenni». Oggi la Bielorussia è la prima produttrice al mondo di fertilizzanti, una nazione in espansione, guidata da una classe dirigente che - in gran parte - si è formata anche grazie a questi scambi. Come Alexandr, laurea in architettura a Cagliari oggi impiegato in un ottimo cantiere edilizio a San Pietroburgo.
400 VOLTE HIROSHIMA L'incidente nucleare di Chernobyl (aprile 1986), è stato paragonato a 400 bombe atomiche, con una nube radioattiva che ha interessato 150 mila km quadrati e due milioni e mezzo di bambini sotto i 7 anni. «Il solo respirare aria sana e alimentarsi con la dieta sarda», dice Roberto Pili, ex presidente della Provincia di Cagliari e genitore “adottivo”, «consente di abbattere del 50% il tasso di cesio nel sangue di questi bambini e rafforzare le loro difese immunitarie».
TESTIMONIANZE «Un'accoglienza diffusa», ha detto il console onorario della repubblica di Belarus Giuseppe Carboni, «che si è potuta realizzare anche grazie alla collaborazione di tante parrocchie, a cominciare da quella di sant'Eulalia a Cagliari dove è operativa la più grande biblioteca con oltre 5.000 testi in russo. Senza questo sostegno della chiesa cattolica locale non si sarebbe potuto realizzare molto di quello che fin qui si è fatto».
ICONA SANTA SOFIA Regione e Fondazione Sardegna hanno dichiarato il 2017 “Anno della cultura bielorussa in Sardegna”. «All'Università di Cagliari», ha detto la pro rettrice Micaela Morelli «sono già arrivati docenti bielorussi e presto potremo consentire a dei giovani di studiare da noi e vedersi riconosciuti i crediti per la laurea». Al termine dell'incontro a monsignor Miglio consegnata un'icona di Santa Sofia, patrona di Bielorussia, dono del metropolita come auspicio della visita di una delegazione della chiesa sarda a Minsk.
Paolo Matta