Rassegna Stampa

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Legge elettorale, doppia preferenza scomparsa. Battaglia di “Meglio in due”

Fonte: web sardiniapost.it
9 giugno 2017

Legge elettorale, doppia preferenza scomparsa. Battaglia di “Meglio in due”

Mentre a livello nazionale il tema della preferenza di genere rientra pienamente tra gli argomenti cardine della nuova legge elettorale, in Sardegna la questione è ferma al palo. La denuncia arriva dall’associazione Meglio in due, da tempo impegnata per l’introduzione della norma nelle prossime regole per il voto nell’Isola. “Tutto tace – confermano le coordinatrici Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana – dopo il buon lavoro del presidente Agus in commissione Riforme, che aveva deciso di portare finalmente la discussione in Aula, l’argomento è completamente scomparso dall’agenda dei lavori, anche se non sono mancati autorevoli interventi a sostegno della mobilitazione portata avanti dall’associazione insieme a tanti sindaci, come quello del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau a cui si è aggiunta la netta presa di posizione del senatore Giuseppe Cucca nella veste di nuovo segretario Pd, che vogliamo ringraziare per la dichiarazione di sostegno alla nostra battaglia”. Secondo le coordinatrici, “risulta proprio difficile capire come mai, dopo tanto favore, l’iter legislativo si blocchi ed anzi scompaia dall’agenda politica. La verità è che, nascosta dietro argomenti artificiosi di volta in volta abilmente portati avanti, si annida una forte contrarietà di alcuni consiglieri regionali ad approvare la modifica della legge sulla doppia preferenza di genere. Una contrarietà sorda e tenace che vede con fastidio crescere l’impegno delle donne in politica, ma che in modo ipocrita non si manifesta palesemente. Noi riteniamo che questa contrarietà vada stanata, resa pubblica ed evidente a tutte le elettrici e gli elettori della Sardegna”. L’associazione accoglie quindi la proposta del segretario Pd per un convegno aperto con tutte le forze politiche “per discutere e sentire pubblicamente la disponibilità dei consiglieri regionali a votare l’inserimento della doppia preferenza di genere nella legge elettorale”.