Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le priorità di S. Elia: sicurezza e lavoro

Fonte: L'Unione Sarda
28 maggio 2009

Illustrata l'indagine commissionata dal Comune e condotta nel quartiere da Api sarda

I residenti: «In caso di necessità si chiede aiuto a conoscenti»

Un'indagine su Sant'Elia mette in luce le difficoltà del quartiere: la percentuale dei disoccupati è doppia rispetto al resto della città.
Le priorità assolute restano la ricerca di un posto di lavoro e la voglia di sicurezza, ma gli abitanti di Sant'Elia chiedono anche una più adeguata manutenzione degli edifici e delle piazze, con nuovi spazi attrezzati per il tempo libero. Questi alcuni dei principali risultati della prima grande indagine su uno dei quartieri più difficili della città, commissionata dal Comune all'associazione Studio Learning & Progress. L'ha realizzata l'Istituto di formazione dell'Api sarda scegliendo un campione di 1700 nuclei familiari, ma la notizia più significativa è che più della metà non ha risposto. Per il 51% degli intervistati non è stato possibile effettuare la rilevazione dei dati, con oltre quattrocento famiglie che hanno dichiarato di «non essere interessate o si rifiutavano di rispondere».
I NUMERI Ieri mattina, nel Lazzaretto di Sant'Elia, sono stati presentati i risultati dell'indagine, rilegati e riuniti in un volumetto che riassume quanto raccolto dai nove intervistatori che l'estate scorsa hanno percorso in lungo e in largo il quartiere chiedendo agli abitanti di rispondere a un questionario. Con 4878 abitanti per chilometro quadrato, Sant'Elia (il vecchio e il nuovo borgo), dopo Monte Mixi e il Quartiere del Sole, risulta uno di quelli a più alta densità: nel 2001, ultimo censimento, contava 7634 abitanti (2199 famiglie suddivise in 2234 abitazioni). Pesanti gli indicatori di disagio: 7,7 è il numero medio degli anni di percorso scolastico (la media cagliaritana è 10.1), c'è quasi il doppio di disoccupati rispetto al resto della città (22,8 per cento contro il 12,1), così come di coloro che sono in cerca di prima occupazione (16,5 per cento contro il 7,3). Oltre il 96,3 per cento degli intervistati, però, ha un televisore, il frigorifero e la lavatrice, mentre quasi un abitante di Sant'Elia su tre dichiara di possedere una parabola.
L'INDAGINE «Uno dei dati più significativi», ha spiegato Gabriella Longu dell'Api Sarda, «è il forte orgoglio e senso di appartenenza al quartiere. Infatti quando abbiamo chiesto a chi rivolgersi in caso di necessità, il 49,1 per cento ha risposto conoscenti o familiari, mentre il 18,6 alle istituzioni pubbliche. Il 14,4 per cento, invece, ha detto che si rivolgerebbe alla chiesa». Gli intervistatori sono stati reclutati direttamente tra i giovani di Sant'Elia, portando i questionari di famiglia in famiglia. Così è emerso che il 36 per cento di chi ha risposto preferisce trascorrere il tempo libero, quando rimane nel quartiere, stando a casa a guardare la tv, mentre il 22,9 legge giornali o settimanali. Chi invece lascia il rione, quando ha tempo libero, frequenta i centri commerciali (31,2 per cento), oppure gira per la città (29,4) e va al cinema (10,7).
FRANCESCO PINNA

28/05/2009