Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il cinema racconta la ferita spagnola

Fonte: La Nuova Sardegna
27 maggio 2009

MERCOLEDÌ, 27 MAGGIO 2009

Pagina 38 - Cultura e Spettacoli

Tra gli ospiti anche l’attrice Maribel Verdù e i registi Ventura Pons e Manuel Gutierrez Aragon



A Cagliari rassegna dedicata alle pellicole sulla guerra civile



Un ricco cartellone che prenderà il via venerdì al Teatro Civico di Castello e nel cinema Odissea

ANDREA MASSIDDA

CAGLIARI. «Questa terra spagnola è secca e dura. E anche le facce di chi la coltiva sono secche e dure per il sole». E’ con questo incipit che Ernest Hemingway aprì «The spanish heart», lo storico documentario girato dal regista Joris Ivens vicino a Madrid nel 1937, in piena guerra civile. Ed è con questo originale commento d’autore che il capolavoro sarà proiettato Cagliari il 6 giugno, quando al teatro civico di Castello si concluderà il «Festival del Cine Español», organizzato dall’associazione Exit Media. Una manifestazione che arriva a settant’anni esatti dalla fine della guerra intestina che lacerò la Spagna. E che spicca, oltre che per le tante pellicole (tutte in lingua originale), anche per la partecipazione di ospiti celebri come l’attrice Maribel Verdù e i registi Ventura Pons e Manuel Gutierrez Aragon.
Il cult-movie di Ivens non sarà però l’unica chicca sulla Guerra di Spagna contenuta nel cartellone del festival, che prenderà il via venerdì prossimo al Teatro Civico di Castello, ma la cui programmazione si estenderà sin da subito nelle due sale del cinema Odissea. Tra i cinquantacinque titoli della rassegna non passano inosservati «La Vaquilla» di Luis Berlanga, che sarà proiettato all’inaugurazione del festival: una commedia nera che affronta il conflitto tra repubblicani e falangisti in modo assolutamente originale. Ma c’è anche «Lo girasoles ciecos» di Luis Cuerda, con protagonista Maribel Verdù, che presenterà il film domenica 31 maggio al teatro civico. Il lungometraggio l’anno scorso rappresentò la Spagna agli Oscar e - tratto dal celebre romanzo di Alberto Mendez - narra quattro storie, legate l’una all’altra da sottili richiami, descrivendo un desolante destino comune: quello dei vinti e dei vincitori.
Da un best-seller di Javier Cercas è tratto invece il film «Soldados di Salamina» di David Trubea, storia vera e straordinaria di un soldato franchista improvvisamente graziato da un nemico. «L’idea di dedicare un intero ciclo del festival alla guerra civile spagnola con quattro titoli fondamentali - commenta l’argentino Federico Sartoni, responsabile di Exit Media - si spiega con la necessità, valida ancora oggi, di approfondire la riflessione su una pagina decisiva, forse la più romantica, della storia europea del ventesimo secolo. Senza dimenticare - aggiunge Sartoni - che quel tremendo conflitto si concluse con la vittoria del dittatore Francisco Franco che governò la Spagna sino al 1975». Insieme ai film, al teatro civico sarà possibile vedere anche una curiosa mostra fotografica, «España mi ventura», che racconta per immagini l’avventura spagnola di Alfonso Covone, vissuto a Dolianova per cinquant’anni, che scelse di andare volontario in Spagna per sostenere i fascisti.
Tra gli altri titoli da non perdere, il capolavoro horror «Rec» di Paco Plaza e Jaume Balaguero, poi «Todos estamos invitados», film sull’Eta firmato da Manuel Aragon. Il festival, infatti, darà ampio spazio alle produzioni più recenti, presentando lungometraggi che più hanno segnato una traccia negli ultimi anni. Pellicole come «Volver» di Pedro Almodóvar o «Lo mejor de mí», opera prima di Roser Aguilar, che ha portato alla ribalta Marian Álvarez, attrice vincitrice del Pardo d’Argento al Festival di Locarno 2007. Per concludere, un omaggio al regista italiano Marco Ferreri che però è gioco-forza un tributo al suo compagno d’avventure, Rafael Azcona, che con lui mosse i primi passi nel cinema.