Rassegna Stampa

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Cagliari, Comitato No Rumore: “Sindaco intervenga prima che qualcuno ci lasci le penne”

Fonte: web cagliaripad.it
26 aprile 2017

 

 


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"La maldestra furbizia dell’Assessorato alla cultura di aggirare irresponsabilmente il Piano Acustico Comunale e la legislazione sanitaria emerge, ancor una volta, dagli atti autorizzativi della 'Manifestazione Irlanda in festa', evento che  ha avuto come epicentro la piazza del Carmine nei giorni 17-18-19 marzo, con corollario di “balli e intrattenimenti musicali” dalle ore 17:00 alle ore 24:00, comunicatici dall’URP" - Lo dichiara il comitato 'Rumore No grazie'.

"Manifestazioni come quella sono di norma autorizzate in deroga ai limiti di rumore massimo ammesso e necessitano del parere preventivo della Regione- ARPAS che ne fissa  condizioni e limiti a tutela della salute e della vita delle persone e dell’ambiente. Ancor più quando l’evento, come nel caso in questione, si protrae per più giorni - proseguono - ma la deprecabile astuzia politica e amministrativa non ha limiti nella capitale della Regione e pur di aggirare il parere obbligatorio e imprescindibile della Regione -ARPAS la 'Determina' di autorizzazione stabilisce che 'il volume dei suoni sia contenuto nei limiti di zona del vigente Piano di classificazione acustica comunale e non arrechi disturbo alla pubblica e alla privata quiete'. Per dirla con una parola: una vera e propria eresia".

"In conclusione, ci troviamo, ancora una volta, di fronte ad una chiara e inequivocabile violazione del Piano acustico e di uno dei diritti costituzionali primari del cittadino, la 'tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività' (art. 32) - concludono - articolo che il Sindaco dovrebbe ben ricordare perché richiamato nella sentenza del TAR (gennaio 2015) di condanna del Comune di Cagliari per disastro ambientale da rumore. Invochiamo, ancora una volta, da Lei Signor Sindaco il rispetto della legalità e dei deliberati del Consiglio comunale. Se non è chiedere tanto. Perché, come ci disse una volta un prefetto, parlando di illegalità, 'prima o poi qualcuno ci lascia le penne'".