Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Passione, morte, vendetta Andalusia di Barbagia

Fonte: L'Unione Sarda
21 aprile 2017

Fois rilegge Garcia Lorca: “Nozze di sangue” a Cagliari e Nuoro

 

 

“ N ozze di sangue”, tragedia andalusa. Riproposta a sette anni dal debutto, andrà in scena da stasera sino al 23 aprile al Massimo di Cagliari, e poi, il 28 e il 29, all'Eliseo di Nuoro. L'allestimento è inserito nel progetto di Sardegna Teatro per la produzione di drammaturgie originali che raccontino l'isola al mondo e la inseriscano in esperienze internazionali.
“Bodas de Sangre”, dramma in tre atti composto da Federico Garcìa Lorca nel 1932 , s'ispira a un fatto vero, un omicidio avvenuto a Nijar qualche tempo prima. Protagonisti una ragazza che per non sposare un uomo che le è estraneo fugge con l'amato Leonardo. La musica di Gavino Murgia e il coro dei parenti, dei vicini e della Luna accompagnano la storia sino all'ultimo lutto, sino al momento cruciale dell'“Inno al coltello”. La regista Serena Sinigaglia dirige un bel gruppo d'attori: Lia Careddu, Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, Cesare Saliu, Fulvio Accogli, Daniel Dwerryhouse, Astrid Meloni, Luigi Pusceddu. Nelle sue note, dice che l'Andalusia del primo '900 ha parecchie analogie con certe ritualità e certi codici di comportamento di alcune zone della Sardegna. Redatto in spagnolo, il testo è stato tradotto in lingua sarda nella variante barbaricina da Marcello Fois. Scrittore dai molti registri, commediografo e sceneggiatore, ha ambientato i suoi molti libri a qualsiasi latitudine ma coltiva un legame solido con la sua piccola patria, Nuoro.
Come è nata la collaborazione con Serena Sinigaglia?
«Mi ha contattato lei. Aveva letto “Memoria del vuoto” e ha pensato io fossi la persona giusta per una nuova impostazione. Lei cercava quel tipo di grammatica, quel ritmo, quell'andamento fatale. Questa è una storia primaria, ha un colore, un corpo. Le traduzioni in italiano fatte negli anni '50 hanno snaturato il testo, non l'hanno rispettato forse per colpa di un atteggiamento puritano. Erano, diciamolo apertamente, brutte. Appiattivano pagine imperiose, piene di desiderio e di sensualità. Credo di poter dire che ciò che abbiamo realizzato sia molto vicino a ciò che intendeva Garcìa Lorca. Si accenna, nella presentazione, ad atmosfere da realismo magico. Categoria che non è stata inventata da una recente linea letteraria ma è nata nel secolo scorso».
Da dove viene il rapporto tra la Barbagia e l'Andalusia ?
«Noi abbiamo avuto per secoli gli spagnoli in casa. È evidente che ci abbiano lasciato forme mentali, anche modalità architettoniche, modi di dire e anche di pensare. È il Mediterraneo a legarci».
Sarà comprensibile a tutti, il copione?
«Certo, perché ha toni shakespeariani, evoca un immaginario universale. Non sarebbe stato possibile usare per quest'operazione argomenti più surrealisti o astratti. Nella ripresa dell'opera abbiamo ripristinato le canzoni, altro grande elemento di suggestione. “Nozze di sangue” è qui, a Cagliari, a Nuoro».
Alessandra Menesini