Musica Sinfonica
Polveri un po' bagnate per il giovane direttore d'orchestra britannico Alpesh Chauhan in occasione del concerto andato in scena al Teatro Lirico di Cagliari per l'ottava tappa della stagione sinfonica.
Saranno state le scorie pucciniane non del tutto smaltite (è di pochi giorni fa l'ultima recita di Turandot), sarà che certo repertorio impone tempi lunghi di metabolizzazione o che, semplicemente, non tutte le serate sono uguali, rispetto alle precedenti prove, sfavillanti e applauditissime, stavolta il feeling tra l'artista di Birmingham e l'Orchestra ha inaspettatamente faticato ad emergere.
Qualche incertezza si è palesata sin dall'attacco non felicissimo di Egmont, ouverture op. 84 di Beethoven. Il giovane è parso contratto, vagamente sulle sue, cosa strana in un brano pienamente nelle sue corde. Eseguita da manuale ma alla larga da guizzi d'estro la Sinfonia n.31 in re maggiore di Mozart, che ha chiuso la prima parte del programma.
La disposizione dei professori d'orchestra, coi contrabbassi in fondo e gli ottoni ai lati come ali di cavalleria, è risultata però al servizio del piatto forte del concerto, la Sinfonia n.3 in fa maggiore di Brahms, alle cui prese Alpesh Chauhan è sembrato finalmente rivitalizzarsi.
Fabio Marcello