Rassegna Stampa

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Pistino di via Rockfeller, il sindaco di Cagliari invita al dialogo le associazioni e la Federazione

Fonte: web Vistanet Cagliari
5 aprile 2017

Pistino di via Rockfeller, il sindaco di Cagliari invita al dialogo le associazioni e la Federazione skate
  
 

Bloccare i lavori di realizzazione del nuovo pistino che sorgerà in via Pessagno perché il progetto è inadeguato alle esigenze degli skater. Era quello che chiedevano inizialmente alla giunta e al sindaco i consiglieri Giorgio Angius e Raffaele Onnis. Fra le richieste presentate dai due consiglieri di opposizione con una mozione, poi però ritirata, c’è anche l’affidamento diretto del progetto ad un’impresa con esperienza nella realizzazione di impianti di questo tipo così come l’affidamento da parte dell’amministrazione, alle associazioni interessate, della sua gestione.

A queste richieste però è arrivata immediata la risposta del sindaco Massimo Zedda che ha rassicurato sulle intenzioni dell’amministrazione. «Nessuno a Cagliari è contrario alla realizzazione di uno o più skate park» ha affermato il sindaco. Già nel 2006 l’amministrazione comunale aveva avviato delle interlocuzioni con gli interessati, dialogo che poi si è improvvisamente interrotto. Dopo qualche anno fu proprio Zedda a cercare di riprendere il discorso, per capire quali fossero i desideri e le esigenze degli stessi skater. «Considerato che i desideri spesso si scontrano con le autorizzazioni – ha ricordato il sindaco – stiamo verificando quali tipi di strutture possono essere autorizzate al fine anche di sollevare l’amministrazione da eventuali problemi a seguito di incidenti». C’è poi il problema dell’affidamento dei lavori perché la normativa che regola gli appalti pubblici non permette che una gara di questo tipo, con cifre elevate, vada avanti con un affidamento in modo diretto. E sulla gestione degli spazi da parte delle associazioni, Zedda ci tiene a precisare che se l’impianto verrà realizzato dal soggetto pubblico, è evidente che questo non potrà essere lasciato alle associazioni a titolo gratuito; se invece l’amministrazione affida al privato uno spazio ed è il privato che finanzia interamente un progetto di interesse pubblico, questi potrà gestirlo come un bene privato pur con alcune limitazioni del caso.



Non c’è conflitto sull’obiettivo, quindi, ma solo sulla modalità del raggiungimento. Cagliari merita di potersi affacciare anche agli sport minori e uno sport come questo, che arriverà alle Olimpiadi di Tokyo del 2020, non può venire limitato in città.

«Occorre perciò individuare delle aree da destinare a questi impianti – ha precisato Zedda – e analizzare i progetti già realizzati da altre amministrazioni pubbliche che soddisfano le esigenze del mondo dello skate cagliaritano e della Federazione italiana hockey e pattinaggio che ci deve però venire in aiuto nella progettazione, come è avvenuto anche in altri casi». L’amministrazione si sta impegnando in queste settimane a rivedere il progetto, già finanziato con 150 mila euro, che è stato oggetto di critiche da parte non solo degli skater. La collocazione e la tipologia dell’impianto, ad una sola vasca (o bowl) non garantirebbe infatti lo spazio necessario ad un pubblico di frequentatori tanto numeroso. C’è da aggiungere che un’altra tipologia praticata dello skate, la street, sarebbe qui esclusa. Una pratica che, ha ricordato il sindaco, permette alla città di essere vissuta anche dagli skater, così come dai bambini che giocano a pallone, perché è anche da queste frequentazioni non vandaliche che arriva indirettamente il presidio degli spazi urbani e la stessa sicurezza. A questo punto, si sono detti soddisfatti i consiglieri di opposizione firmatari della mozione che, rassicurati dalle parole del sindaco e dall’appoggio degli altri consiglieri, hanno deciso di ritirare la mozione, appoggiare invece e vigilare su questo nuovo percorso prospettato dal primo cittadino.