Rassegna Stampa

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Davigo a Cagliari: “Barbaricini e baschi unici autoctoni, tutti gli altri immigrati”

Fonte: web sardiniapost.it
22 marzo 2017

Davigo a Cagliari: “Barbaricini e baschi unici autoctoni, tutti gli altri immigrati”

“La questione immigrazione? C’è Trump che dice basta immigrati. Ed è eloquente la vignetta che sta circolando che gli chiede di fare i conti con gli indiani d’America. In realtà le uniche popolazioni pre-indoeuropee sono baschi e barbaricini: tutti gli altri sono immigrati”. Lo ha detto, scatenando gli applausi dell’aula magna, Piercamillo
Davigo, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) da ieri a Cagliari per una due giorni di incontri e dibattiti.

Davigo ha parlato davanti agli studenti dell’Istituto superiore Bacaredda. Diversi i temi affrontati. “Ritengo – ha detto il presidente dell’Anm – che i magistrati non debbano fare politica, perché di media non esperti. Spiego perché: di solito i politici sono scelti per un criterio di competenza e di rappresentanza. I magistrati hanno competenza e eseguono provvedimenti che non richiedono consenso. Il politico, invece, si deve occupare anche del consenso: io non saprei nemmeno da che parte iniziare. Una volta sono venuti anche a propormi di fare il ministro della Giustizia”. E ancora: “Volete sapere la risposta che diedi allora alla proposta? Ho fatto il guardalinee non posso indossare maglia di una delle squadre”.

Così sulla legittima difesa. “In questi giorni – ha detto – si stanno dicendo tante sciocchezze. Quasi sempre quando c’è il processo si affronta il caso di uno che spara quando l’altro è in fuga: se anche dovessimo cambiare e prevedere per legge che si può sparare a qualcuno che sta scappando dopo che è entrato in casa, verremmo condannati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”. L’ex componente del pool di Mani pulite ha visitato la mostra dell’Ansa sulla mafia allestita nei corridoi della scuola e poi si è concesso ai ragazzi – nessuna dichiarazione alla stampa – per parlare di “Separazione dei poteri ai tempi della globalizzazione”.