Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, stop ai nuovi palazzi Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar del 2013

Fonte: L'Unione Sarda
20 marzo 2017

URBANISTICA.

La sentenza: necessaria la copianificazione anche se il progetto precede il Ppr

Tuvixeddu, stop ai nuovi palazzi Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar del 2013


Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Coimpresa e conferma la decisione presa dal Tar nel 2013 che di fatto aveva messo la parola fine al progetto della famiglia Cualbu a Tuvixeddu. Prima di portare avanti l'operazione, secondo i giudici amministrativi, «era necessaria la copianificazione anche se l'accordo di programma era stato siglato prima della nascita del Piano paesistico regionale (Ppr)». Montagne di sentenze e ricorsi si sommano nel pasticcio urbanistico-giudiziario-ambientale intorno alla necropoli punica. Ci sono due passaggi del Ppr dell'ex governatore Renato Soru che portano in direzioni diverse: da una parte l'articolo 15 (su cui si basa Coimpresa) che permetterebbe di portare avanti progetti approvati prima dell'entrata in vigore dei vincoli; e dall'altra l'articolo 49 (la tesi sposata da Tar e Consiglio di Stato) che prevede accordi di copianificazione tra Comune, Regione e Ministero dei Beni culturali.
IL LODO Diversa invece la questione del lodo arbitrale che ha visto trionfare Coimpresa e costringere la Regione a sborsare più di 80 milioni perché riconosciuta colpevole di aver piazzato troppi ostacoli che hanno impedito la realizzazione dell'intervento sul colle. La Regione ha saldato il conto ma ha anche ricorso in appello, si sono concluse le udienze e la Corte d'Appello di Roma può emettere la sentenza entro il 2017.
LA VICENDA La sentenza del Tar del 2013 era stata un duro colpo per Coimpresa e la società dei Cualbu aveva fatto ricorso per cercare di ribaltare il risultato ma non è andata così: il Consiglio di Stato ha dato ragione al Tar.
«È solo una questione amministrativa che ruota sempre sul rapporto tra gli articoli 15 e 49 - commenta Giuseppe Cualbu, amministratore delegato di Nuove Iniziative Coimpresa che ha preso le redini dal padre Gualtiero - il Consiglio di Stato riprende la sentenza del Tar del 2013, per noi non c'è alcuna novità».
LE REAZIONI Se gli impresari non si scompongono, gli ambientalisti vedono rafforzate le loro tesi. «Viene confermato ancora una volta che il Ppr è stato un punto di svolta: l'area in generale è stata pianificata e ha bisogno di pianificazione di dettaglio, ma l'accordo di programma ormai è inattuabile, anche se sul piano giuridico è ancora in piedi», commenta Stefano Deliperi del Gruppo d'intervento giuridico.
«È ora di fare un passo indietro, certi contenziosi ormai sono fuori dalla logica: si punti al grande richiamo turistico, storico e culturale per quella necropoli unica nel Mediterraneo. Ora non ci vanno neanche i turisti, chi arriva con le crociere non viene accompagnato a Tuvixeddu: lì si può costruire economia turistica e anche gli immobili di Coimpresa possono essere riconvertiti in quella direzione».
Marcello Zasso