Rassegna Stampa

Il Sardegna

Il giro di vite sui fannulloni «Certificati falsi? In cella»

Fonte: Il Sardegna
20 maggio 2009

La rivoluzione Brunetta. I dipendenti pubblici rischieranno fino a cinque anni di carcere

Multa fino a 1.600 euro, previste sanzioni anche per il medico che attestai “finti malati”

Serena Martucci serena.martucci@epolis.sm ¦

Punire i “fannulloni”. Ma anche chi truffa lo Stato. È il nuovo giro di vite voluto da Renato Brunetta. Ora gli impiegati “scorretti”, che in caso di assenza dal lavoro presentano un certificato medico falso, rischiano il carcere: da uno a cinque anni di reclusione. Non solo. Il testo del decreto legislativo della riforma, insieme alla sanzione penale, prevede anche una ammenda che va da 400 a 1.600 euro. A rischiare grosso, inoltre, saranno anche i medici “compiacenti” per i quali sono previste le stesse sanzioni.
OLTRE AI PREMI per i più bravi, dunque, nel nuovo testo arriva anche il carcere per i dipendenti che si fingono malati o che falsano la loro presenza in servizio. Il provvedimento, on line da ieri pomeriggio sul sito del dicastero (www.innovazionepa. it), prevede all’articolo 7 che non sia solo il dipendente, nel caso di false attestazioni, ad essere punito (fino al licenziamento e alla sanzione penale) ma anche il medico disonesto. Per quest'ultimo la condanna comporta anche la radiazione dall'albo e, se dipendente di una struttura sanitaria, il licenziamento «per giusta causa». Il decreto legislativo, approvato nei giorni scorsi dal consiglio dei ministri, è stato reso pubblico affinché le parti sociali ne prendano visione. La previsione del carcere è comunque solo uno dei capitoli della “rivoluzione” Brunetta che avvia una stretta sui provvedimenti disciplinari e sanzioni. Il licenziamento è previsto, ad esempio, in caso di ripetizione di assenze ingiustificate, per un ingiustificato rifiuto di trasferimento, per false dichiarazioni ai fini dell'assunzione o della progressione in carriera o se il dipendente mostra per un tempo prolungato «uno scarso rendimento». Novità in arrivo anche per i procedimenti disciplinari e il loro rapporto con il penale: solo i processi più complessi potranno essere sospesi in attesa del giudizio penale. La previsione di punizioni severe per i dipendenti 'fannulloni' va in ogni caso di pari passo con la premiazione del merito. Il decreto Brunetta punta infatti a stoppare la distribuzione a pioggia di benefici per un meccanismo di distribuzione degli incentivi economici e di carriera più selettivi. Si rafforza inoltre la responsabilità dei dirigenti e il loro potere di gestione delle risorse umane: saranno loro, ad esempio, a decidere a chi attribuire i premi. Nuovi strumenti ma saranno anche sanzionati se non svolgeranno bene il proprio lavoro. «La mia riforma ha un pregio - ha detto il ministro Brunetta durante un convegno - non produce stress, se non ai fannulloni. Io ho il consenso degli italiani e andrò avanti». Una riforma che il ministro ha però dovuto forzare minacciando dimissioni. «La settimana scorsa ho usato il jolly» ha aggiunto riferendosi a Berlusconi.