Rassegna Stampa

Il Sardegna

Rivoluzione d'estate: al museo dopo la spiaggia

Fonte: Il Sardegna
19 maggio 2009

IL FORUM. CONFRONTO TRA I DIRETTORI DELLE GALLERIE E GLI OPERATORI TURISTICI

Dal 15 giugno a settembre monumenti aperti fino alle 23 per dare a tutti la possilità di visitarli E il Comune annuncia: il 21 giugno Cagliari by night per la Notte bianca. di Roberto Murgia Un modo per attirare nei musei turisti e non solo c'è. La Notte Bianca, certo: il Comune ha già fissato la data, tra il 20 e il 21 giugno prossimi. Gallerie aperte fino alla mezzanotte, oltre ai soliti negozi. Ma non solo: ieri, in occasione del Primo Forum Regionale della Sardegna su Musei e Turismo, il dirigente dell’area servizi al cittadino, Ada Lai, ha proposto di prolungare l’orario di apertura dei musei almeno fino alle 23. «È già una certezza», ha precisato dopo il manager del Comune, «che trova il consenso del sindaco Emilio Floris. L'idea è quella di poter garantire una maggiore fruibilità in coincidenza con l’arrivo dell’estate ». L'idea, in pratica, è che si può fare tutto: la spiaggia non esclude la cultura, e viceversa. Basta starci dentro con i tempi. I costi dell'operazione non preoccupano Ada Lai, che confida, «oltre che nell'aiuto dell'assessorato al Turismo, anche nelle potenzialità imprenditoriali delle strutture che si affiancano ai musei». Quanto al personale, «se manca, allora si faranno delle assunzioni». Questione di gestione delle risorse culturali, insomma. Ovvero, il tema del forum che si è tenuto ieri alla Galleria Comunale d'Arte di Cagliari, in occasione della Giornata internazionale dei Musei: “Come coniugare le bellezze naturali con l'offerta museale in Sardegna”. In una giornata in cui gli spazi della Galleria comunale d’arte sono rimasti aperti alle visite gratuite per tutto il giorno, così come un’altra quarantina di musei e luoghi d’arte e cultura dell’isola. Il dibattito si è concluso con la stesura di un documento che raccoglierà raccomandazioni e proposte per lo sviluppo e la promozione del turismo culturale isolano. E che sarà divulgato nelle prossime settimane. «Abbiamo scelto la formula del forum per attivare un confronto con i professionisti del settore - ha detto Anna Maria Montaldo, direttore della Galleria Comunale e organizzatrice del dibattito per conto dell'Icom (International Council of Museums) - per superare l’immobilismo, consapevoli del fatto che le rare bellezze del paesaggio e delle coste della Sardegna costituiscono un'attrattiva turistica per la regione, che può diventare un’opportunità per l’offerta culturale museale, oppure, può mortificarne le potenzialità se non gestita adeguatamente ». Con o senza intenzione, per i musei cagliaritani le cose non sono andate male nel 2008. Solo la Galleria Comunale d'Arte ha registrato 16mila visitatori. Quasi 10mila per il Castello San Michele, 7mila all'ExMà, 5000 al Lazzaretto e alla Galleria dello Sperone. Poi, in diecimila sono saliti nelle Torri dell'Elefante e di San Pancrazio (rimasta chiusa da maggio 2008 ad aprile 2009). Più di tremila sono entrati a Villa Muscas e in quattromila hanno visitato il Museo civico d'arte Siamese, “Stefano Cardu”. Tremila visitatori, infine, per il Ghetto.
PER TUTTI vale, comunque, la voglia di tenere bassi i costi. «Il forum di oggi è a costo zero: abbiamo voluto dare la nostra risposta alla crisi», ha precisato l'organizzatore, Anna Maria Montaldo. «La manifestazione “Monumenti Aperti” è costata alla Regione 6.500 euro, non di più», ha puntualizzato il presidente di Imago Mundi, Fabrizio Frongia. Infine Ada Lai: «Le precedenti Notti Bianche non sono costate mai più di 35mila euro». Sull'opportunità di puntare sulla logistica, per catalizzare l'attenzione dei turisti sull'arte cagliaritana e sarda, ha insistito il direttore del T Hotel, Davide Collu: «Il maggior elemento attrattore in questo momento è la logistica. Il resto viene dopo ». E, a dimostrazione, Collu, che per la prossima estate attende un'affluenza pari a 90mila presenze nel suo albergo, ha citato uno studio sui turisti delle città d'arte: «Solo il 20 per cento si muove per motivazioni culturali. Noi facciamo quello che possiamo: ospitiamo mostre, manifestazioni. Ma abbiamo bisogno di formazione ».

 

Turismo e cultura: dal Primo Forum Regionale della Sardegna arrivano tre soluzioni per la sinergia.

L'organizzatrice della manifestazione di ieri, Anna Maria Montaldo, l'ha chiarito subito: «Bisogna investire sulle persone, sulla formazione, perché l'unica vera risorsa che abbiamo sono le idee. L'intenzione è quella di creare, qui da noi, un'offerta turistico-culturale unica in Sardegna, un modello ripetibile ed esportabile anche nelle altre province».
IL SINDACO, Emilio Floris, al Forum per buona parte della mattina, ha invece ribadito la sua «volontà mai nascosta di competere con le altre città del Mediterraneo, come Barcellona o Tunisi». Sempre all'inseguimento di quel traguardo che è Cagliari capitale del Mediterraneo. Poi una specificazione, con la quale Floris ha ampliato la portata del dibattito: «Ho sempre pensato che, per il turismo, fosse importante l'utilizzo che si fa delle nostre tradizioni: parlo dell'agricoltura, dell'artigianato, dell'enogastronomia. Poi, saranno i turisti stessi i migliori propagatori della nostra cultura. Cioè, non conta solo la filiera verticale del sistema turistico, ma anche quella orizzontale. E, quello dei voli low cost, è un fenomeno che non può che aiutare questa diffusione». Chi invece vede (lo dice lui) il bicchiere mezzo vuoto, è l'assessore comunale alla Cultura, Giorgio Pellegrini, per il quale cinque anni di Giunta Soru hanno penalizzato il Cagliaritano, privilegiando, in quanto a fondi destinati alla cultura, il Nuorese: «Siamo reduci da un quadro di desolazione culturale che deriva da cinque anni di amministrazione regionale, che, non solo ha mantenuto gli operatori culturali in uno stato calcolato di precarietà, ma ha affrontato il tema cultura in modo discutibile. Il tutto per un miraggio - il Betile - che rischiava di assorbire tutte le risorse destinate alla cultura». ¦ R. M.