VIA DELLA SILA.
Mancano asfalto e illuminazione pubblica Strade da terzo mondo
ma arriva la fibra ottica
n via della Sila gli operai non hanno rovinato il manto stradale per far passare i cavi della fibra ottica: lì l'asfalto non esiste. Tra il cimitero e via Cornalias c'è un triangolo dove non non ci sono le normali strade con marciapiedi e lampioni, però da qualche giorno sono arrivati i collegamenti ultramoderni che porteranno Internet veloce. Un balzo in avanti che stride con le condizioni devastate di via della Sila, via delle Langhe, via Aspromonte e via Mandrolisai. È una zona chiusa, al confine tra San Michele e Bingia Matta, ma quelle strade sterrate non sono attraversate solo dai residenti perché ci sono tre depositi di mezzi pesanti con via vai di camion e furgoni.
Sono tanti anche gli studenti che tagliano da quelle stradine per passare da via Cornalias e raggiungere via Abruzzi attraverso una breccia creata nel muro tra via delle Langhe e via Aldo Marongiu. Tra una voragine e l'altra ci sono i cassonetti della raccolta differenziata e i pali per la rete volante dell'energia elettrica. «Sembra un paradosso vedere i lavori per la posa della fibra ottica su strade in queste condizioni», raccontano i residenti, «qui abitano cittadini che pagano regolarmente le imposte e si ritrovano senza elementari servizi come le strade e, soprattutto, l'illuminazione pubblica». L'oscurità è uno dei problemi principali in quelle strade, una zona d'ombra che diventa l'ambiente ideale per tossicodipendenti e incivili.
Chi abita da quelle parti si sente abbandonato dal Comune ma secondo l'assessore ai Lavori pubblici spetta proprio ai residenti fare la prima mossa per trovare una soluzione. «Conosco bene quelle strade e mi sono occupato della loro situazione già in passato - spiega Gianni Chessa - quelle aree sono private, il Comune non può intervenire senza che i proprietari non formalizzino la cessione». In passato, le amministrazioni procedevano con gli espropri ma non funziona più così. «Consiglio ai residenti di mettersi d'accordo, magari fare un condominio con un portavoce, e proporre l'accordo al Comune - spiega - devono prima chiedere all'amministrazione se è interessata e solo a quel punto procedere con cessioni gratuite formali con atto notarile. Ha dei costi, ma questa è l'unica possibilità».
Marcello Zasso