Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Primi fondi per gli enti locali

Fonte: L'Unione Sarda
24 febbraio 2017

Paci: la vertenza va avanti. Erriu: riconosciuto un diritto. Locci (FI): sarà comunque default

 

Intesa col governo sui soldi che erano stati negati alla Sardegna È solo un primo passo, la vertenza Sardegna va avanti. Per ora l'Isola non sarà esclusa dalla ripartizione del Fondo per province e città metropolitana. 20 milioni quest'anno, 30 dal 2018: è il «riconoscimento» del Governo. L'assessore Erriu va veloce con un comunicato delle tre del pomeriggio in cui esprime soddisfazione: «Abbiamo posto rimedio a una grave ingiustizia». Inoltre, adesso «ci sono le condizioni per riaprire la battaglia per la gestione in capo alla Regione dell'intero sistema della finanza locale». Più tardi in serata ecco la nota del vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che ricorda di aver aperto il tavolo con Roma e avviato le trattative con il sottosegretario Bressa: «Portiamo a casa il primo risultato, ma ci sono ancora una serie di questioni sulle quali stiamo dando battaglia». Il Fondo Regioni (70 milioni), gli accantonamenti da ridurre («684 milioni sono una cifra inaccettabile»), l'acccesso al fondo per i farmaci innovativi. Insomma, chiusa questa partita, resta la grande Vertenza». L'opposizione critica: «Un altro accordo al ribasso, i conti non quadrano, si va verso il default», dice il vicepresidente del Consiglio regionale Ignazio Locci.
L'INTESA Ieri la buona notizia: la Conferenza unificata ha dato l'ok al decreto che distribuisce le risorse stanziate dalla legge di stabilità per il 2017 per province e città metropolitane. «La Sardegna ha raggiunto l'accordo con il Governo dopo diverse settimane di trattative», sottolinea la nota di Erriu. «L'iniziale esclusione delle province sarde e della città metropolitana di Cagliari è stata definitivamente superata. È passato il principio secondo il quale gli enti che partecipano al risanamento della finanza pubblica, devono partecipare anche al riparto delle risorse per “calmierare” i tagli subiti in questi ultimi anni».
L'ASSESSORE «L'intesa, raggiunta anche grazie al lavoro congiunto con Anci, Cal e con la Conferenza permanente Regione-Enti locali», spiega ancora Erriu, «prevede che agli enti di area vasta dell'Isola saranno riconosciuti 20 milioni di euro per il 2017 (si sommano ai 52 della manovra regionale, ndr.) e 30 milioni dal 2018. Questo consente di mettere a regime 30 milioni di euro a partire dal prossimo anno, che saranno decurtati dai tagli introdotti con la legge di stabilità per il 2015». E aggiunge: «Abbiamo posto rimedio a una grave ingiustizia, così si garantisce la continuità amministrativa e la qualità dei servizi ai cittadini. Adesso si apre una partita che durerà un anno, quella della riscrittura della politica delle entrate. Sarà un passo fondamentale per esercitare appieno la nostra autonomia statutaria, come è stato già fatto dalle altre Regioni a Statuto speciale».
LA VERTENZA «La Sardegna porta a casa il primo risultato», dice il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, che giovedì scorso aveva incontrato a Roma il sottosegretario Gianclaudio Bressa. «Sul tavolo aperto con il Governo ci sono ancora una serie di questioni, prima di tutto gli accantonamenti». Prosegue l'assessore al Bilancio: «Stiamo discutendo anche le possibili modalità di accesso al Fondo per i farmaci innovativi e in generale a tutti i fondi nazionali dai quali la Sardegna rischia di essere esclusa. Da parte del Governo c'è stata un'apertura importante, proseguiamo su questa strada di confronto serrato, nella nuova vertenza Sardegna che abbiamo aperto giovedì scorso con Roma e porterà a un Patto con lo Stato».
L'ATTACCO Fortemente critico il vicepresidente del Consiglio regionale, Ignazio Locci (Forza Italia): «L'intesa sulla ripartizione delle risorse a Province e Città metropolitana è il solito accordo al ribasso, figlio della sudditanza di questa Giunta nei confronti del Governo centrale. I 20 milioni previsti per il 2017 non sono sufficienti per far quadrare i conti. Solamente il fabbisogno della Città metropolitana è di 28 milioni, se aggiungiamo quanto occorre per le Province (26 milioni sempre per l'anno corrente), il totale delle risorse mancanti è di 34 milioni. Questo accordo ci consegna una piccola elemosina, e vengono confermate tutte le preoccupazioni espresse dai commissari delle Province e dal sindaco di Cagliari: si va incontro al default, se non nel 2017, di sicuro nel 2018».
Cristina Cossu