Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una spiaggia di plastica

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2017

GIORGINO. Solo gli stabilimenti hanno pulito le aree in concessione

 

L'arenile ricoperto di bottiglie, barattoli e buste 

 


Non sarà il Poetto ma qualcuno la ama lo stesso, la piccola spiaggia davanti al Villaggio dei pescatori. E fa nulla se la sabbia non è quella bianca delle località più rinomate del Golfo degli Angeli. Giorgino conserva il suo fascino e non sono pochi i bagnanti che non vogliono farne a meno. Da qualche settimana sono però costretti a disertarla, perché anche passeggiarci diventa difficile, fastidioso. La plastica si è appropriata della caletta, ricoprendo quasi interamente l'arenile tra lo stabilimento-ristorante Zenit e il molo di levante del Porto canale.
I RIFIUTI «Tutta colpa dell'ultima mareggiata», taglia corto un anziano che cammina in riva al mare col capo chino e gli occhi puntati sulla sabbia che la risacca ricopre e libera schiumando. «Sarà pulita per Sant'Efisio», ribatte un altro anziano che sembra conoscerli bene i tempi della bonifica della spiaggetta di Giorgino.
I PRIVATI Fatto è che sia allo Zenit che all'altro ristorante-stabilimento balneare “Non solo Mare” la pulizia l'hanno avviata e quasi conclusa in tempi rapidi. Le grandi onde avevano investito in pieno entrambe le strutture, mettendo in serio pericolo gli impianti. Dentro gli spazi avuti in concessione anni fa, è arrivato di tutto. In un giorno, in una notte, la pattumiera nascosta sott'acqua è riemersa per ricordare che l'uomo, in fin dei conti, il mare non lo ama sempre e comunque. E forse neppure il popolo dei pescatori che dal mare traggono il loro sostentamento.
L'IMMONDEZZA Bottiglie e buste, spezzoni di reti e gomene, barattoli e contenitori di diversa foggia e grandezza. Ma anche pneumatici. Un'incredibile tappeto di spazzatura che dovrà essere raccolta ed eliminata ma che a distanza di dieci, quindici giorni non è stata ancora recuperata.
IL TITOLARE «Ogni tanto puliscono, anche se spesso e volentieri assistiamo a un rimpallo tra Comune e Autorità portuale. La verità è che ultimamente ci sono state due grosse mareggiate a distanza di tre giorni. Il Comune ha raccolto la spazzatura la prima volta mentre per la successiva ondata di rifiuti nessuno è intervenuto», racconta Massimo Belgiorno, titolare dello Zenit. «Quando i clienti arrivano al ristorante ci chiedono perché nessuno pulisca. Lo spettacolo non è decoroso e così a volte interveniamo direttamente sul tratto di spiaggia libera, ma sono spese importanti e non possiamo certo accollarcele noi privati».
IL PORTO CANALE Oltre il molo di ponente del Porto canale, da dove la lunga spiaggia di Giorgino corre a sud-ovest verso Capoterra, la musica cambia di poco. Almeno per chi cerca sabbia e ancora sabbia. E trova invece alghe . O meglio, le foglie morte e sfilacciate della Posidonia oceanica, la pianta che in fondo al mare, da zero a quaranta metri, forma le praterie che danno ossigeno all'acqua e fermano, quando sono in gran forma e crescono rigogliose, l'erosione costiera. Ma come tutte le piante, muoiono. Finendo dritte sulle spiagge. Spessissimo sotto forma di vere e proprie sfere (più note come “patate di mare” formate dai filamenti sfrangiati e raggomitolati dall'incessante movimento subacqueo.
LE “ALGHE“ Il colpo d'occhio è suggestivo. Quasi innaturale se non fosse che è proprio la natura ad aver costruito questa scenografia tra la litoranea e la battigia, nascondendo completamente la sabbia.
Andrea Piras