Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La sentenza del Tar e il giallo dei 300 milioni

Fonte: L'Unione Sarda
21 febbraio 2017

Pili: il governo restituisca i soldi. Il ministro: non è così

 

 

Alla Sardegna, anzi ai Comuni sardi, spettano trecento milioni di euro? La notizia viene diffusa dal deputato di Unidos, Mauro Pili. «Bisogna restituire immediatamente ai Comuni sardi i 300 milioni di euro scippati nel 2015 dal governo Renzi con un decreto truffa appena annullato dal tar del Lazio», tuona in una nota, «la decisione del tribunale amministrativo appena pubblicata è la conferma di quanto lo Stato abbia agito illegittimamente nella sottrazione dei fondi ai comuni, compresi quelli sardi».
Non solo: tutto questo avviene «con l'avallo e il silenzio della Regione sarda che anziché impugnare il decreto ha accettato supinamente la decisione di palazzo Chigi». È solo una coincidenza, ma ieri a Cagliari c'era il ministro della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, impegnato, tra le altre cose, in una riunione con il sindaco Massimo Zedda per fare il punto sull'attuazione del Patto per Cagliari. Ministro, le risulta che ai Comuni siano stati tagliati 300 milioni? «Pili dovrebbe informarsi meglio: raramente è informato, mi spiace doverlo constatare», taglia corto, «i tagli agli enti locali li ha fatti il governo Monti, nessuna delle tre leggi di stabilità varate dal Governo Renzi ha determinato nuovi tagli». Ci si mette anche il sindaco Zedda: «Renzi non ha mai fatto tagli, subiamo quelli dei governi precedenti. Con una battuta potrei dire che non c'era più niente da tagliare, ma che Monti è riuscito nel capolavoro di azzerare i trasferimenti». Insomma, dove sono i trecento milioni? La soluzione arriva dall'assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu: «La sentenza del Tar Lazio che ha annullato il decreto sulla ripartizione del Fondo di solidarietà comunale, anche per i comuni della Sardegna, sancisce un principio condivisibile», spiega. Un principio che, secondo il Tar, «non è stato rispettato, poiché il decreto è stato emanato nove mesi dopo (a settembre 2015) la scadenza prevista dalla legge e che era fissata a dicembre 2015». Da qui l'annullamento. Insomma, «il Tar ha emanato una sentenza giustissima, che pero riguarda la modalità di alimentazione e distribuzione del fondo nazionale di solidarietà comunale. Il cui ammontare è alimentato dagli stessi Comuni, mentre lo Stato ha solo funzione di redistribuzione».
Roberto Murgia