Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Centri culturali comunali, è qui la festa

Fonte: L'Unione Sarda
13 maggio 2009

La rivoluzione dell'amministrazione municipale: si va verso il modello “contributi zero”

«Affittiamo le sale ai privati per pagare le spese di gestione»

Passeggiata coperta, Exma', Vetreria: ci si possono fare feste e ricevimenti. A pagamento.
Festa di nozze alla Passeggiata coperta? Ricevimento di laurea all'Exma'? Compleanno alla Vetreria di Pirri? Si può fare: pagando. Gli spazi dei centri culturali del Comune possono essere noleggiati anche per eventi non culturali. Qualcuno, forse, si scandalizzerà ma i gestori, davanti alla prospettiva di passare dall'incontro con l'autore ai confetti, dai convegni ai cocktail, non arricciano certo il naso: «Anzi!», esclama Andrea Campurra, presidente dell'associazione InMediaArte che gestisce la Vetreria. «Magari ci fosse una festa al giorno!», gli fa eco Fabrizio Frongia, presidente del Consorzio Camù che riunisce i gestori del castello di San Michele, dell'Exma', del Ghetto, del Lazzaretto e delle Torri pisane dell'Elefante e di San Pancrazio. «Ricevimenti? Vorremmo farne anche di più», conclude Gianrico Cappai della Blu Pegaso, coop che da un anno organizza le attività al Museo di città (sotto il municipio), al Palazzo di città (di fronte alla cattedrale) e alla Passeggiata coperta. Quest'ultima fu, sei mesi fa, pietra dello scandalo proprio per un party, a scopo benefico ma con tanto di dj (un «gala di raccolta fondi per la lotta ai tumori destinato a un target giovanile», precisa Cappai), trasferito, dopo vari esposti anonimi e il divieto arrivato dalla Questura, in una discoteca. Cappai alza le spalle: «Come dice anche l'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini, la passeggiata coperta, a inizio secolo, era un luogo di ritrovo. C'erano i tavolini del caffè». Luogo di cultura, certo. Non perciò di penitenza.
NUOVE REGOLE Del resto non è più questione di scelte: aprirsi a forme alternative di messa a profitto dei centri culturali, per i gestori, è una mossa obbligata. Tanto più che in Comune si annuncia una rivoluzione (se ne discuterà, pare, in una delle prime riunioni della Giunta dopo il rimpasto): d'ora in poi, l'amministrazione municipale pagherà solo le manutenzioni straordinarie, e tutto il resto sarà a carico dei gestori. Prendiamo l'Exma': seimila metri quadri di cui la metà coperti; solo di bolletta elettrica, 1.500-2.000 euro al mese di spese; più le manutenzioni e i compensi agli operatori, tutti qualificati. Entrate? «Gli operatori culturali hanno sempre meno disponibilità economiche e raramente noleggiano i nostri spazi», racconta Fabrizio Frongia: «Più spesso collaboriamo: loro forniscono i contenuti e noi gli spazi». In queste condizioni, ovviamente, mica puoi sbattere la porta in faccia al papà che tira fuori il libretto degli assegni per la festa di laurea della figlia.
CONTRIBUTI ZERO «Certo, non è che dobbiamo trasformare i centri culturali in discoteche - ragiona Maurizio Porcelli, presidente della commissione comunale alla Cultura - ma nemmeno è pensabile che il Comune possa organizzare eventi in ciascun centro per 365 giorni all'anno. O tanto meno che continui a contribuire: i tempi delle vacche grasse sono finiti. Sui 4,2 milioni di euro di budget comunale del 2009 per la cultura, due andranno all'Ente lirico, uno per i vari centri, 400 mila per le biblioteche, 150 mila per il teatro Massimo. Per organizzare eventi resta ben poco». Circa 650 mila euro, fatti i conti. E quindi? «Quindi, a mio modo di vedere, ben vengano le feste e i bar nei centri culturali: altrimenti finisce che si riduce il personale e, quando arriva la comitiva di crocieristi, non siamo più in grado di far visitare l'edificio. La mia idea è uscire dagli affidamenti temporanei e bandire le gare. Certo serviranno gestori economicamente solidi, non associazioni che navigano a vista».
ESEMPIO VETRERIA A navigare già secondo la logica “contributi zero” è InMediaArte: «Alla Vetreria siamo partiti nel giugno 2003», racconta Andrea Campurra. «Il Comune ha arredato i locali ma non ci dà altri contributi. Lavoriamo come pazzi e ci priviamo del compenso di amministratori». Fra amministratori e dipendenti sono in 14, più qualche collaboratore esterno. Entrate? «Il bar, che dopo un inizio stentato è cresciuto molto grazie all'apertura del parco giardino e della Città dell'impresa nell'ex distilleria. Poi la convegnistica, mirata soprattutto a bimbi e anziani». Più feste e ricevimenti.
I PREZZI Ma quanto costa, per un privato, noleggiare una sala? «I prezzi minimi e massimi sono fissati da una determina del Comune», spiega Frongia. All'Exma' la sala più piccola, in una delle torrette, si affitta a 150 euro. Sovrapprezzi se è domenica, se è notte, se è necessario pagare gli straordinari. Se uno chiede il cortile, poi, è un altro discorso. Alla Vetreria, bella ma meno centrale, 50 euro la saletta più piccola, 300 la più grande. E la Passeggiata coperta? «Non abbiamo un prezziario definito», mette le mani avanti Cappai: «Dipende: di solito non diamo solo lo spazio, organizzare un buffet per noi è più conveniente. E lì dipende da cosa si desidera». Una cifra approssimativa? «Mi spiace, non posso indicarne una: dipende».
MARCO NOCE

13/05/2009