Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Siamo una nave senza capitano» La denuncia: difficile il rifornimento e l'attracco nelle banchine

Fonte: L'Unione Sarda
30 gennaio 2017

PORTO. Appello degli agenti marittimi della Sardegna: il ministro nomini la nuova Authority «Siamo una nave senza capitano» La denuncia: difficile il rifornimento e l'attracco nelle banchine 

«Senza il presidente dell'Autorità portuale siamo come una nave senza capitano». Gli agenti marittimi della Sardegna, per voce del loro presidente, il cagliaritano Michele Pons, lanciano un disperato appello. Da oltre tre anni (l'ultimo è stato Piergiorgio Massidda) la guida del porto di via Roma, di Sarroch e del Porto Canale (ancora sprovvisto del piano regolatore) è affidata a commissari (i comandanti della Capitaneria di porto) che si limitano alla normale amministrazione. «Abbiamo bisogno di un presidente per programmi a medio e lungo termine».
LE OPPORTUNITÀ Le proiezioni sono positive: con l'ampliamento del Canale di Suez sono attese in città più navi da crociera e portacontainer. L'anno scorso nel sistema portuale del cagliaritano sono stati registrati oltre 3.000 scali. «Le richieste degli armatori sono aumentate ed è necessario - ribadisce Pons - che si sposti l'orizzonte oltre il quotidiano. Se vogliamo essere competitivi, prima di tutto è necessario affrontare l'argomento pescaggi (la parte immersa della nave)». Nel porto di via Roma, al Terminal crociere e al Molo Rinascita, la profondità è inferiore agli 11 metri. «Troppo poco per le imbarcazioni moderne che avrebbero bisogno di almeno tre metri in più». Per le operazioni di dragaggio c'è bisogno di ingenti investimenti che devono passare attraverso il vaglio dell'Autorità portuale. Sempre legato alla profondità dei punti di attracco c'è la questione delle carte nautiche. «I rilievi batimetrici non sono aggiornati e le misure indicate non sempre corrispondono alla realtà».
I RIFORNIMENTI Sembra un paradosso, ma nella regione con la più grande raffineria del Mediterraneo è difficile rifornire le grosse navi. «Si parla di hub (snodo del traffico), impossibile senza un servizio di bunkeraggio con betoline che, invece, i porti del Pireo, di Malta, di Augusta e di Gibilterra possono offrire». Sino a poco tempo fa le richieste erano di 80 tonnellate di combustile che potevano essere trasportate da tre autobotti. Oggi i comandanti delle mega navi chiedono anche 1.000 tonnellate. «Per trasportare una tale quantità di carburante - precisa il presidente degli agenti marittimi - sono necessarie almeno 37 autobotti. Impensabile, non solo per lo spazio che occuperebbero, ma anche per i tempi: un ora per ogni camion».
LO SCENARIO È fondamentale che il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Graziano Delrio nomini la prossima Autorità di sistema portuale della Sardegna. Domenico Bagalà, ex manager di Contship, al vertice del terminal di Gioia Tauro, era stato segnalato come il più probabile dei papabili. Un nome che ora sarebbe stato accantonato per conflitto di interessi: la Contship ha interessi nel Porto Canale di Cagliari.
Andrea Artizzu