Rassegna Stampa

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Elezione Anci Sardegna. Deiana: “Che siano i sindaci a decidere se eleggere il presidente o se farlo

Fonte: web Vistanet Cagliari
27 gennaio 2017

Elezione Anci Sardegna. Deiana: “Che siano i sindaci a decidere se eleggere il presidente o se farlo nominare dal giudice”


Sfumata la possibilità di una lista unitaria, sfumata anche la tregua armata tra i due contendenti Pd alla presidenza dell'Anci Sardegna, la parola fine sull'estenuante telenovela potrebbero dirla loro, i sindaci isolani. Sul discernimento dei suoi 300 e passa colleghi confida Emiliano Deiana da Bortigiadas. Il primo cittadino, al suo terzo mandato nella piccola roccaforte gallurese, rompe il silenzio degli ultimi tempi  e si dice  convinto che la legittimazione del nuovo presidente Anci  debba avvenire nell'assemblea congressuale, non certo in un'aula di giustizia.

E le sue parole hanno il sapore di un appello al buonsenso. Chiamati all'assunzione di responsabilità, che passa anche  per la decisione che verrà presa tra qualche giorno ad Abbasanta quando l'assemblea congressuale dovrà decidere se eleggere il nuovo presidente o attendere il pronunciamento del tribunale civile di Cagliari previsto per l'8 febbraio, i sindaci dovranno affrontare il nodo. "Io mi affido alla democrazia dei primi cittadini sardi. Se la maggioranza di coloro che parteciperanno all'assemblea di lunedì prossimo deciderà di votare si voterà per eleggere il Presidente di Anci Sardegna" spiega  Deiana che nella corsa a due verso la presidenza dell'associazione  si è scontrato col suo compagno di partito e primo cittadino di Bitti Giuseppe Ciccolini che, pur ottenendo la maggioranza dei voti (152 contro i 141 di Deiana) non ha raggiunto il quorum necessario e ha poi presentato il ricorso.

"Ritengo che si debba votare senza attendere oltre. Io sono solo uno dei 377 sindaci sardi ma sono convinto che solo un'elezione darebbe piena legittimazione al nuovo presidente".  La vicenda và avanti da mesi. E testimonia lo stallo che sembra colpire un sistema politico sempre più in affanno, più attento agli equilibri interni che alle esigenze dei territori che pagano lo stallo dell'immobilismo.

Tempo addietro, ben prima che le cose degenerassero, Deiana aveva lanciato una proposta."Avevo chiesto - ricorda - che si facesse una lista unitaria che fosse rappresentativa di tutte le unioni dei comuni della Sardegna , che si desse spazio al pluralismo politico. Ho chiesto che si facesse una lista che tendesse alla parità di genere e che contenesse un segnale di apertura verso i giovani". La vicende hanno poi preso un altro corso ma non bisognerà attendere molto per conoscere la fine della storia.