Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Dei Falconi: palazzi abusivi?

Fonte: L'Unione Sarda
27 gennaio 2017

Il Tar ha accolto il ricorso dei proprietari dell'area e ha annullato tutte le concessioni edilizie

 

Il Comune sta studiando le carte. I condomini: «Noi restiamo qui»

 

«Il Tar? Gliela dico io la sentenza. Il Tar può dire quello che vuole. Ma qui è tutto in regola. Mi sono informato bene prima di comprare la casa a mia figlia. Lei lo sa che il Comune può anche espropriare?». Poche parole per liquidare in fretta il pronunciamento dei giudici e modi per nulla garbati prima di sparire oltre la porta al civico 59 di via Dei Falconi. In questa strada panoramica al centro della città non tira affatto un'aria buona.
ABUSIVI PER CASO La notizia della sentenza che annulla tutte le concessioni edilizie del Comune e, in linea teorica, trasforma quattro condomini (tre già abitati e uno in fase di costruzione) in edifici abusivi è arrivata con il giornale del mattino. E molti inquilini non ne sapevano nulla. «Abusivi, noi?», Debora Cadelano cade dalle nuvole. È diretta in aeroporto insieme al marito. È appena uscita di casa e non aveva idea neppure che ci fosse una causa in corso per la strada contesa. «L'appartamento l'abbiamo pagato 500 mila euro e, ovviamente, abbiamo controllato i documenti. Era tutto in regola» assicura dal finestrino della sua Smart. Qualcuno che sapeva, però, c'era. Nell'attico del palazzo al numero 61 vive Gianpiero Caria, titolare di una delle imprese uscita sconfitta dal Tribunale amministrativo. «Di sicuro faremo ricorso. Non saprei cosa altro dire». Commenta la faccenda al telefono e rimanda qualunque dichiarazione ai suoi legali. Ma anche l'avvocato Marcello Vignolo è prudente e attende di dare al provvedimento una lettura più attenta. Intanto, assicura: «Presenteremo appello, questo è certo. La sentenza necessita di un'analisi perché sembrerebbe annullare tutti gli atti e tutte le concessioni. Sia chiaro, questo non vuol dire che le case debbano essere demolite. Vedremo cosa fare».
L'AREA CONTESA Il caso gira intorno a un imbuto d'asfalto, un pezzetto di strada di proprietà di dodici persone, tutte rappresentate dall'avvocato Enrico Salone. Nel 2006 quattro imprese hanno siglato un patto con il Comune assumendosi l'impegno a urbanizzare l'area in cambio delle concessioni necessarie alla costruzione di palazzi con vista mozzafiato e finiture di lusso. Un accordo semplice, non fosse per il fatto che una parte dell'area da urbanizzare non era di proprietà comunale. Un quadrato di pochi metri circondato da un muro di contenimento in cemento armato e una trave di ferro arrugginito oltre l'incrocio con via Degli Astori che conduce ai lotti sui quali sorgono i palazzi con facciate di marmo e infissi d'acciaio. Ecco, dieci anni fa il Comune ha autorizzato delle opere su un terreno privato e quel provvedimento ha innescato un effetto domino su tutte le concessioni che ne sono derivate. «Abbiamo appena risolto la questione dell'energia elettrica per la quale abbiamo dovuto affidarci a un avvocato. Due mesi fa hanno finalmente installato i contatori, sembrava tutto a posto e ora questo?», Carla Lotto abita in via Dei Falconi con il marito e il figlio e non è intenzionata a fare le valigie. «Una cosa è certa: noi da qui non ci muoviamo».
LA REPLICA La decisione dei giudici del Tribunale amministrativo è piovuta come una doccia fredda anche sull'ufficio tecnico del Comune che alla fine della giornata si è limitato a far sapere che: «Preso atto della sentenza, l'amministrazione sta facendo tutte le valutazioni su quali iniziative intraprendere». In attesa che i tecnici capiscano cosa fare, ai residenti di via Dei Falconi non resta che incrociare le dita aspettando di vedere quel che accadrà.
Mariella Careddu