Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Palazzine sfitte ma occupate

Fonte: L'Unione Sarda
18 gennaio 2017

L'EMERGENZA. Fenomeno-abusivismo in forte crescita, complice la crisi economica

 

Scuole, capannoni, mense e magazzini usati come abitazioni

 

Va bene tutto: vecchie scuole, palazzine di proprietà della Regione inutilizzate, capannoni abbandonati, ex asili o mense. Quando un edificio è vuoto, la voce tra i disperati alla ricerca di un tetto viaggia veloce. Basta buttare giù una porta o un muro. L'occupazione abusiva come rimedio, estremo e illegale, all'emergenza abitativa che colpisce Cagliari.
In città il numero degli stabili occupati è variabile. Le situazioni di illegalità sono diverse. Attualmente ci sono quattro scuole, di proprietà del Comune, trasformate in abitazioni da famiglie quasi sempre con bambini al seguito o da associazioni: l'edificio di via Zucca a Pirri, l'ex scuola Mereu di viale Regina Elena, lo stabile di via Lamarmora a Castello e l'ex liceo Artistico di piazza Dettori. Fino a un mese fa nella lista c'era anche la vecchia scuola di via Flumentepido: gli occupanti sono stati allontanati per poter iniziare la demolizione e i lavori per la costruzione di due palazzi (edilizia popolare). «Abbiamo dei progetti per il recupero di alcune di queste strutture», ha evidenziato l'assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Chessa. «Bisogna trovare una soluzione, valutando anche la presenza, tra gli occupanti, di bambini o persone malate». La vecchia mensa di una scuola a San Michele era diventata una piccola villa di lusso, sequestrata durante un'operazione antidroga. Al centro di un'inchiesta penale c'è il terreno di privati, sulla Statale 554 accanto alla Motorizzazione, occupato da famiglie rom e trasformato in una baraccopoli.
Le palazzine ex Telecom di via Bainsizza (di proprietà della Regione) sono invece diventate la casa di nove famiglie. A “rischio” anche vecchi magazzini, pubblici e privati. Così un palazzo e due capannoni dell'ex consorzio agrario di viale Elmas si sono trasformati in condomini dove vivono rom e migranti. A poche decine di metri un caseggiato (in passato sede di un'impresa) è stato riadattato a villetta da alcune famiglie. Ci sono poi occupazioni abusive che risalgono oramai a decenni fa (vecchi asili, edifici di imprese o società fallite, strutture abbandonate) per un'emergenza senza fine.
Matteo Vercelli