Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Asili, scatta la corsa alle iscrizioni

Fonte: L'Unione Sarda
18 gennaio 2017

Gli istituti hanno organizzato gli “open day”, visite guidate per illustrare corsi e programmi

 

Tra scuole pubbliche o private si sceglie in base al portafoglio
Il primo dilemma: pubblico o privato? E la mensa? Poi l'inglese, le lezioni di musica, perfino i corsi di design per bambini di tre o quattro anni. La grande corsa alle iscrizioni per asili nido e scuole materne è partita, trascinando i genitori in un vortice di scelte, sopralluoghi nelle strutture, colloqui con le future maestre. Ognuno decide sulla base delle proprie esigenze e del portafoglio.
I COSTI Nel caso degli asili nido si va dalle rette minime (tra i 25 e i 50 euro) delle strutture comunali, dove si paga sulla base del reddito, fino ai 450 euro al mese più extra (piscina e altre attività) degli istituti privati. Un discorso simile per le scuole materne: in questo caso le pubbliche (statali) sono completamente gratuite e l'unico costo mensile è quello della mensa.
NEL CAPOLUOGO A Cagliari le tariffe dei nidi comunali - tre in tutto - verranno riviste nei prossimi mesi: «Armonizzeremo i prezzi, seguendo il principio di progressività. In alcuni casi ci sarà una fascia di esenzione per chi guadagna meno di 5mila euro all'anno», anticipa Yuri Marcialis, assessore alla Pubblica istruzione. I dettagli saranno definiti più avanti, ma le iscrizioni dovranno essere fatte nei prossimi giorni: per le scuole comunali dell'infanzia il termine scade il 15 febbraio. In questi giorni tutte - sia le pubbliche che le private - hanno organizzato gli «open day», visite guidate in cui i genitori scoprono gli istituti. Ogni anno, solo nel capoluogo, arrivano oltre 650 nuove richieste per entrare nelle graduatorie comunali. Chi non trova posto (pochi: l'ultimo anno è stato accolto il 97 per cento delle domande) deve rivolgersi alle scuole private.
LE CLASSI Quasi tutti gli istituti hanno classi miste (dai tre ai cinque anni), dai 20 ai 25 bambini e almeno un'ora alla settimana di inglese. Un discorso a parte per le scuole che seguono programmi internazionali e garantiscono educazione e insegnamenti bilingue. Le rette delle strutture private vanno dai 190 ai 465 euro: tutte comprendono nel prezzo l'orario lungo (dalle 7.30 fino alle 16.30), quasi obbligatorio se lavorano entrambi i genitori.
A ORISTANO Una condizione che a Oristano vale un punteggio più alto nelle graduatorie comunali degli asili nido: «Diamo la priorità alle donne che hanno un'occupazione», racconta Maria Obinu, assessore comunale alla Pubblica istruzione, «e attribuiamo un maggior coefficiente nel caso lavori anche il padre». Negli istituti comunali le rette vanno dai 50 ai 250 euro: «Pagano tutti, sulla base del proprio reddito Isee», precisa l'esponente della Giunta oristanese. I posti nelle strutture comunali però non bastano: «Abbiamo le liste d'attesa, che però negli ultimi anni si sono accorciate a causa della riduzione della natalità», dice Obinu.
LA MENSA Poi la mensa. Circa l'80 per cento dei genitori sceglie di far mangiare i figli a scuola. Quasi tutti gli istituti offrono un menu diverso di settimana in settimana e pasti personalizzati in caso di intolleranze. «A Cagliari abbiamo scelto una mensa che offre prevalentemente prodotti a chilometro zero», precisa Yuri Marcialis. I prezzi? «Chi appartiene alle fasce di reddito più alte, oltre i 50mila euro all'anno, pagherà tra i 4,5 e i 5 euro a pasto», conclude l'assessore cagliaritano. Per 25 pasti al mese si arriva a pagare 125 euro. Va un po' meglio a Oristano, dove il tetto massimo è di 102 euro e i genitori con redditi più bassi sono esentati.
Michele Ruffi