Rassegna Stampa

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Rimpasto della Giunta, oltre Demuro e Falchi salteranno altri tre assessori

Fonte: web sardiniapost.it
17 gennaio 2017

Rimpasto della Giunta, oltre Demuro e Falchi salteranno altri tre assessori

Spunta lo schema a cinque nel rimpasto della Giunta, fermato sì dal ricovero del presidente della Regione, ma Francesco Pigliaru non ha mai interrotto i contatti con gli alleati nemmeno dall’ospedale. L’ultima ipotesi di staffetta interna agli assessorati riguarda le Riforme, l’Agricoltura, l’Industria, la Pubblica istruzione e il Turismo col Pd che passerebbe da quattro a cinque deleghe. Per contro non dovrebbero cambiare la Programmazione, la Sanità, i Lavori pubblici, l’Ambiente, l’Urbanistica e gli Enti locali, i Trasporti e il Lavoro.

Al momento solo due circolano in insistenza: quelli di Filippo Spano, attuale capo di gabinetto di Pigliaru, dato per sicuro alle Riforme lasciate a dicembre da Gianmario Demuro, e dell’olbiese Pier Luigi Caria, commercialista, ex consigliere regionale che dovrebbe entrare nell’Esecutivo in quota renziana. Per Caria si ipotizza l’Industria, al posto di Maria Grazia Piras (Upc), ma non si esclude nemmeno l’Agricoltura, altro posto rimasto vuoto dopo le dimissioni di Elisabetta Falchi (RossoMori).

Sulla Pubblica istruzione la partita è tutto interna a Sel: attualmente la delega ce l’ha Claudia Firino, scelta nel 2014 dalla corrente del senatore Luciano Uras. Il quale, attraverso il consigliere regionale Francesco Agus, per mesi ha insistito sul rimpasto, lasciando intendere anche un possibile siluramento della Firino. Ultimamente, invece, il parlamentare ha frenato sul cambio di tutti gli assessorati. Il gruppo in Aula, però, si è spaccato: Daniele Cocco, Luca Pizzuto ed Eugenio Lai continuano a sostenere la necessità del rimpasto, mentre Agus ha sposato la linea di Uras e si è defilato dal dibattito. Resta il fatto che se la Firino venisse messa fuori gioco, a Sel potrebbe toccare una delega diversa. Ma è ancora tutto da decidere.

Altro discorso il Turismo: attualmente la delega è in mano al Centro Democratico attraverso Francesco Morandi, uno dei tecnici della Giunta. Il lavoro svolto finora da Morandi è piaciuto a Pigliaru, ma il Cd ha un solo consigliere (Anna Maria Busia, dopo il passaggio di Roberto Desini al Partito dei Sardi). E questo complica la trattativa: perché l’Upc, che perderebbe l’Industria, vuole un altro assessorato e sulla carta ne ha più diritto rispetto al Centro Democratico visto che l’Unione dei cristiano-popolari ha tre consiglieri. Il Turismo, in ogni caso, è una delega gradita anche ai soriani del Pd che nel 2014 hanno indicato Demuro e adesso devono scegliere un altro assessorato, perché Spanu entrerebbe nell’Esecutivo in quota Pigliaru.

L’ultimo schema di rimpasto favorisce invece Donatella Spano, la titolare dell’Ambiente che sembrava in bilico. Invece Pigliaru non  ha alcuna intenzione di sostituirla: lo stesso succederà con le altre due scelte fatte dal presidente nel 2014, ovvero Raffaele Paci (Programmazione) e Luigi Arru (Sanità).

Resteranno in Giunta, con le stesse deleghe, pure Paolo Maninchedda (Lavori Pubblici), Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali) e Massimo Deiana (Trasporti). Il primo, come noto, è il leader fondatore del Partito dei Sardi, mentre Erriu e Deiana sono due Pd, rispettivamente delle correnti Fadda e Cabras. Erriu da sempre è stato considerato un intoccabile, mentre su Deiana c’era la possibilità di una nomina alla nuova Autorità portuale unica della Sardegna, invece il calabrese Domenico Bagalà sarebbe in vantaggio. Non sarà sostituita nemmeno Virginia Mura, l’assessore al Lavoro esponente della minoranza dem.

I tempi del rimpasto non si conoscono: l’ipotesi più probabile è che l’accordo sui nuovi assessori slitti a febbraio. Ma stavolta sembra che lo schema di massima sia abbastanza chiaro all’interno del centrosinistra.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)