Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Festarch» addio, niente soldi

Fonte: La Nuova Sardegna
8 maggio 2009

VENERDÌ, 08 MAGGIO 2009

Pagina 2 - Cagliari


La Finanziaria regionale non ha previsto alcun finanziamento Maria Antonietta Mongiu: rinunciare sarebbe un fatto gravissimo



Massimo Zedda (La Sinistra): «In questo modo la città perde un evento di respiro internazionale»

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Festarch addio. Nella Finanziaria regionale 2009 non compare alcuno stanziamento per il Festival dell’architettura che aveva portato a Cagliari i numeri uno del settore e trasformato l’ex Manifattura tabacchi in un centro di dibattito internazionale. Nella Finanaziaria, alla voce, utilizzata per Festarch, «spese per l’organizzazione di manifestazioni artistiche e culturali di interesse regionale, nazionale e internazionale», sono previsti zero finanziamenti.
«L’assessore alla Cultura Lucia Baire afferma che sarebbe un peccato abbandonare questa manifestazione - precisa Massimo Zedda, consigliere regionale e comunale della Sinistra - ma quest’anno non si farà perchè mancano gli stanziamenti».
Per l’assessore precedente Maria Antonieta Mopngiu, «rinunciare a questo evento sarebbe un gravissimo errore. L’anno scorso abbiamo avuto trentamila giovani che hanno visitato Festarch, che ha anche avuto grande risonanza nella letteratura del settore. Quest’anno, poi, ci sarebbe stata l’ipotesi di un gemellaggio tra Cagliari e Londra: nella capitale britannica si sarebbe fatto qualche rimando, avendo sempre il capoluogo sardo come punto di riferimento centrale». Non solo: per l’incontro del 2009 «si stava lavorando per avere, in occasione dei suoi 80 anni, un altro dei grandi dell’architettura mondiale, Frank Gehry: progettista, tra le altre cose, del Guggenheim di Bilbao». Per la Mongiu sarebbe un errore «gravissimo se, realmente, la Giunta regionale scegliesse di rinunciare a questa manifestazione».
Recentemente, inoltre, è stato assegnato l’appalto per il restauro dell’ex Manifattura: sette milioni per la prima trance. Quest’ultimo finanziamento era stato fatto nel luglio dello sorso anno. Il tipo di intervento riguarda un parte dell’imponente struttura di archeologia industriale, ed «è del tutto conservativo - sottolinea la Mongiu - allora avevamo dato il via alla prima tappa nella nascita dei luoghi della “società educante”». Per la Mongiu, partendo dall’ex Manifattura, «dove dovrebbe sorgere la prima Fabbrica della creatività, si partirà (e spero che il progetto resti) per realizzarne altre in divese altre parti della Sardegna. Una era già stata prevista a Sassari. Ora, però, anche il progetto della Fabbrica, alla voce della Finanziaria «Progetto Manifattura, Fabbrica della creatività» non è previsto alcuno stanziamento, come spiega Zedda.
«Ora io temo anche per il secondo intervento di recupero dell’ex Manifattura», sottolinea Mongiu. La seconda trance dovrebbe comprendere la parte anteriore e più antica, e il cimema Due Palme. Per il momento le opere riguardano il restauro di parte del complesso, la progettazione esecutiva degli impianti e delle strutture e il coordinamento della sicurezza.
Il progetto preliminare prevede la realizzazione, al piano terra, nel cuore dell’ex Manifattura, dell’agenzia di architettura e, nei locali che la circondano, degli atelier degli artisti per i laboratori sperimentali, che avrebbero dovuto comprendere tutti i settori creativi, teatro incluso. Alle spalle di questo comparto dovrebbe essere dislocata, con sale di lettura e postazioni per la consultazione, (secondo il piano originario) la cineteca regionale e la digital library, centri di documentazione finalizzati a garantire l’acquisizione, la conservazione, la fruizione e la diffusione del patrimonio materiale e immateriale legato alla Sardegn, alle sue tradizioni e alla sua cultura. L’obiettivo era quello di offrire agli artisti concrete occasioni e possibilità di crescita professionale, incoraggiandone la progettualità, la sperimentazione e la possibilità di relazionarsi con realtà culturali d’eccellenza.