Rassegna Stampa

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Finanziaria 2017, ecco tutti i numeri

Fonte: web sardiniapost.it
13 gennaio 2017

Finanziaria 2017, ecco tutti i numeri

Vale 7 miliardi e 634 milioni la parte manovrabile della Finanziaria 2017, ovvero i soldi che quest’anno saranno spesi per i sardi dalla Regione. I numeri li ha presentati questa mattina l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, che il 29 dicembre scorso ha presieduto la seduta di Giunta con la quale è stato dato il via libera al nuovo documento contabile della Sardegna (leggi qui).

Rispetto a un anno fa, il valore della manovra è aumentato (erano 7 miliardi e 265 milioni nel 2016) perché sono cresciute le entrate: in questo 2017 hanno raggiunto quota 6 miliardi e 227 milioni contro i 6,161 dell’anno passato. È un +66 milioni che sale a 300 confrontando il dato col 2015. Il totale assoluto della Finanziaria è però di 9 miliardi e 302 milioni considerando la parte non spendibile da 1 miliardo e 668 milioni: la formano intanto  che i 684 milioni di accantonamenti, cioè i soldi che la Sardegna dà ogni anno allo Stato a copertura del debito pubblico. E ancora: le partite di giro (incassi o pagamenti che hanno un corrispettivo obbligo di versamento o di riscossione) ammontano a 533 milioni, mentre sono 451 quelli del fondo pluriennale vincolato, ovvero la spesa annuale di opere pubbliche in corso.

I tre macro asset della Finanziaria 2017 sono noti da dicembre: sviluppo, lavoro e inclusione sociale. “Per le imprese e la crescita economica abbiamo destinato 1,3 miliardi – spiega Paci -. L‘intervento straordinario sul lavoro l’abbiamo sostenuto con aggiuntivi 30 milioni, immediatamente spendibili per l’apertura di cantieri. Un’identica cifra è stata stanziata per avviare il reddito sociale (Reis)”.

Con le nuove norme nazionali sul bilancio armonizzato, in vigore dal 2016, sono cambiate anche le voci delle singole spese. Da quest’anno si parla di “missioni” e sono quindici quelle che compongono la manovra sarda. La spesa più corposa riguarda la Sanità che nel 2017 avrà un costo di 3 miliardi e 318 milioni. Poi ecco i servizi istituzionali e  la gestione e il controllo, nel quale rientrano le spese per il personale degli assessorati e il Consiglio regionale: il totale è di 769 milioni.

La terza voce più importante del nuovo bilancio è il Fondo unico per gli enti locali: sono 600 milioni, ma a Comuni e Province ne vanno anche altri 37 di risorse aggiuntive. Trasporti e mobilità pesano 547 milioni. A quota 542 c’è l’ambiente. Per le politiche sociali ecco 306 milioni. Seguono: istruzione e diritto allo studio 162; agricoltura e pesca 153; competitività ed energia 130; lavoro e formazione professionale 119; cultura e sport 66; assetto del territorio ed edilizia abitativa 57; progetto Ue per il Mediterraneo 56; turismo 36; ordine pubblico e soccorso civile 24.

Nella Finanziaria 2017 le entrate proprie della Regione ammontano a 6 miliardi e 150 milioni. Da Roma sono arrivati invece 846 milioni, mentre da Bruxelles il trasferimento è stato di 212 milioni. Da segnalare anche la prima tranche del Patto per la Sardegna che si comincia a spendere da quest’anno: sono 241 milioni sui 3 miliardi di accordo totale. Nel documento contabile figura la rata 2017 del mutuo keynesiano delle infrastrutture che, a partire dalla manovra 2015, è stato il tratto caratterizzante del centrosinistra: su un totale di 700 milioni in otto anni, quest’anno se ne spendono 149.

Paci dice: “Come si può vedere, in questa manovra non ci sono tagli né aumenti di tasse. Abbiamo riconfermato tutte le spese del 2016 e in aggiunta stanziato le nuove risorse per imprese, lavoro e reddito sociale. L’assessore alla Programmazione evidenzia anche i 25 milioni “lasciati liberi: su questa quota di risorse sarà il Consiglio regionale a decidere“. Di fatto un patto politico di fiducia tra Giunta e Assemblea. A domanda precisa sulla qualità dei rapporti, l’esponente dell’Esecutivo sottolinea: “La Finanziaria la approva per legge l’Aula. Per questo al Consiglio è stato lasciato un potere di decisione ampio sul governo della Regione”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)