Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I croceristi snobbano Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
5 gennaio 2017

Aperta la stagione con l'ammiraglia della Costa. Solo 400 visitatori hanno scelto l'escursione

 

Tremila dei 4.300 turisti sono rimasti a bordo della nave Diadema 

 

L'escursione più lunga è a “Su Nuraxi”, Barumini, quella più breve a “Casa Atzeri”, Maracalagonis. Come contorno, una piccola costellazione di ristoranti, più o meno tipici, in città e nell'hinterland, i musei, le chiese e il classico giro nel centro storico tra Marina e Castello. Questi, grosso modo, sono i pacchetti offerti dalle diverse agenzie ai croceristi che sbarcano in città. Naturalmente, durante l'estate le proposte riguardano anche Villasimius, Pula (che oltre le spiagge ha la sua connotazione storica) e qualche altra località balneare.
LO SBARCO Ieri mattina, all'attracco della “Diadema”, l'ammiraglia della Costa, otto pullman, con cartello numerato, attendevano lo sbarco dei passeggeri che avevano già acquistato a bordo il loro pacchetto. Poco meno di quattrocento persone hanno preso posto nei bus per raggiungere le diverse destinazioni, tutte all'interno dei confini provinciali. In pratica, meno del 10 per cento dei 4.300 croceristi del “Tour di Capodanno” (iniziato il 26 dicembre a Cagliari) che di fatto ha aperto la stagione 2017.
SUI BUS Non moltissimi, quindi. Tanti, qualche centinaio, sono saliti sugli shuttle-bus per raggiungere piazza Matteotti e da qui, con apixedde , calessi e taxi hanno scelto le loro tappe. Buona parte ha preferito addentrarsi in perfetta autonomia nelle viuzze della Marina. Ma la quasi totalità, circa tremila persone, non si sono mosse dalla “Diadema”. Sarà stato per il freddo, a metà mattina la temperatura non arrivava a dieci gradi, o, semplicemente, perché il comfort della nave rimane comunque impagabile rispetto anche a una passeggiata invernale, la verità è che la calata dei turisti non c'è stata.
IL CIBO «Visiterò la città con le guide - dice Giovanni Piacentino, 78 anni di Ivrea, alla sua decima crociera - poi andrò in un locale a degustare dei prodotti tipici. A me piace il pecorino sardo, che mangio pure in Piemonte, ma penso che qui ne troverò di più buoni». Ecco, il cibo è sempre un'attrazione. «Sono già stata in Sardegna - aggiunge Antonella Piovetti, 64 anni, genovese - e ho imparato ad apprezzare la vostra cucina. Ci sono tante cose buone».
BUSINESS Intanto, a prescindere dalle opzioni e dal target, quello delle crociere è un business in continua e costante crescita. Le 108 navi attraccate a Cagliari nel 2016, quest'anno il traffico dovrebbe registrare un 10 per cento in più, sono un importante segnale per la città che vuole imporsi come meta turistica. «È il quarto anno consecutivo che la Costa sceglie Cagliari non solo per gli attracchi ma anche per le partenze - spiega Francesco Raccomandato, direttore di crociera - significa che il rapporto funziona. Io credo che sia destinato a migliorare».
LE METE «Gli americani impazziscono per l'escursione a Maracalagonis - conferma Cinzia Cincotta, agente marittima nella società di famiglia - a Casa Atzeri ballano, cantano e si trovano meravigliosamente bene». I croceristi amano il mare e apprezzano la gita a Villasimius, gradiscono le visite nei musei cittadini, nelle chiese e, ovviamente, nelle vie dello shopping. Senza dimenticare l'archeologia e la storia dell'Isola, Nora e Barumini in particolare.
SULCIS OUT Non tirano, anzi, non vengono nemmeno proposte, le miniere del Sulcis Iglesiente. Il motivo è facilmente intuibile: mancano punti di ristoro e servizi adeguati alle esigenze di una categoria di turisti in genere piuttosto avanti negli anni. E poi bisogna fare i conti con le distanze. «Un'escursione a Sant'Antioco, paese bellissimo - dice Cincotta - richiede oltre tre ore tra andata e ritorno in pullman e quando se ne hanno cinque o sei a disposizione per la gita non funziona: i croceristi non la comprano».
Vito Fiori