Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Schiacciati dal web e da regole sorpassate»

Fonte: L'Unione Sarda
3 gennaio 2017

I commercianti

 

«Se dovessi basarmi sugli affari conclusi durante le feste posso solo sperare che Dio ce la mandi buona». A pochi giorni dal via ufficiale Pierluigi Mannino preferisce rivolgersi al cielo per iniziare i saldi col piede giusto. Dal suo negozio di abbigliamento in via Alghero le sensazioni non sono buone, e non mancano le recriminazioni. «Le norme sul commercio sono sorpassate e sono state fatte da chi non è mai stato del mestiere. Come possiamo combattere la concorrenza dei grandi gruppi e delle offerte continue sul web se siamo vincolati da regole inutili?».
Il primo punto sul quale si accende la polemica è il divieto di applicare sconti ufficiali 40 giorni prima dell'esordio dei saldi. «Che senso ha?», si chiede ancora Mannino. «Ormai sono pochi i colleghi che sperano ancora in un boom di vendite. E poi, perché non fare i saldi veramente al termine della stagione, a febbraio e settembre, proprio come si faceva qualche decennio fa? Allora si aveva il tempo sufficiente a smaltire i campionari durante l'inverno e l'estate, oggi invece ci ritroviamo costretti a svendere proprio quando i primi freddi potrebbero spingere agli acquisti».
E quindi si tira a campare «temendo multe per promozioni anticipate non ammesse, le stesse che i grandi marchi del settore dai bilanci milionari possono comodamente pagare, mentre quando arrivano come sulla testa dei piccoli esercenti sono come pesanti mazzate». ( l. m. )

 

Gli acquirenti

«Prezzi bassi
anche senza
promozioni
e svendite»

Una busta per ogni mano e passo spedito verso l'ufficio. «Anche senza promozioni lo sconto l'ho strappato comunque», dice soddisfatto Andrea Congiu, libero professionista in pausa shopping per le vie di Cagliari. «D'altronde non è il momento per spese insensate, e per di più il poco che si compra lo si ordina online a cifre decisamente inferiori. I commercianti lo sanno, lo vedo quando entro in un negozio, farebbero di tutto per vendere parte del campionario a prezzi scontati, prima e dopo l'inizio delle svendite. E così ne ho approfittato».
In effetti, gli affari pre-saldi non sembrano andare a gonfie vele. La poca gente in giro nel primo lunedì del 2017 non è smaniosa di aprire i portafogli. E ancora meno è quella che compra. La maggior parte dei clienti, gironzola tra gli scaffali, tasta la merce con mano e osserva sospettosa il cartellino del prezzo. «Che convenienza ci sarebbe a comprare ora vestiti?», si chiede Alessandro Ligas. «Fra tre giorni i prezzi scenderanno anche della metà. E neanche allora sarò sicuro di comprare. I figli vengono prima di tutto e bisogna fare economia. Loro crescono e devono rinnovare il guardaroba, mentre i miei maglioni che in passato duravano tre o quattro anni sarò costretto a tenerli qualche stagione in più. Poi, a inizio primavera, se i risparmi lo permetteranno, cederò a qualche offerta dell'ultimo minuto, ma senza follie». ( l. m. )