Rassegna Stampa

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Povertà, dossier della Caritas Cagliari: 2300 assistiti nel 2016

Fonte: web sardiniapost.it
23 dicembre 2016

Povertà, dossier della Caritas Cagliari: 2300 assistiti nel 2016

Economia che non riesce a ripartire e giovani che non riescono a lavorare. Proprio lo status di disoccupato caratterizza il 60% delle persone che si rivolgono alla Caritas diocesana di Cagliari. Il resto delle persone che chiedono aiuto è costituito da pensionati, inabili al lavoro, casalinghe. Dati che confermano il quadro generale: il 75% di coloro che si rivolgono alla Caritas non lavora. Sono alcuni degli elementi che emergono dal dossier 2016 “Solidarietà e rivoluzione delle coscienze” della Caritas presentato a Cagliari davanti all’arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio. In media sono circa 800 i pasti giornalieri preparati dalla cucina con punte di oltre mille nei momenti di maggiore difficoltà. Gli assistiti nel corso del 2016 sono stati 2.259, 1.098 donne e 1.161 uomini. La cittadinanza? Al 73,3% si tratta di italiani. Anche l’analisi del 2016 attesta che la fascia d’età prevalente è quella tra i 35 e i 44 anni.

“Abbiamo usato il termine rivoluzione – ha detto il direttore della Caritas, don Marco Lai – perché forse di fronte a queste situazioni è il caso di essere più radicali”. La maggior parte delle persone che si sono rivolte all’organizzazione ha una casa: i senza dimora sono il 7,9%. Il titolo di studio maggiormente diffuso è la licenza media inferiore (47,6%) seguita dalla licenza elementare. C’è un dato che fa riflettere: aumentano, anche se di poco, i bisognosi laureati, dal 3,1 al 3,5%. Che cosa chiede chi si rivolge alla Caritas? Spesso solo ascolto. Ma tante volte anche sussidi economici, beni e servizi. C’è anche tanto da fare per gli immigrati che crescono di numero e che chiedono una mano d’aiuto. E la Caritas ha risposto con servizi, cure mediche, sportello farmaceutico, pacchi alimentari, libri, giocattoli, interventi per i senza dimora. All’impoverimento economico – spiega l’organizzazione – si accompagna il rischio dell’impoverimento morale. I rimedi illusori, sostiene la Caritas, si chiamano giochi d’azzardo. Le risposte? Fondazione antiusura, prestito della speranza, azione di educazione alla gestione delle risorse finanziarie.