Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fango dai rubinetti, la rete idrica è in tilt

Fonte: L'Unione Sarda
22 dicembre 2016

Disagi nell'Isola dopo le piogge. Abbanoa, impianti danneggiati


Insieme alla pioggia è arrivato un fiume di fango: terra, foglie, rami e tutto quello che l'acqua caduta dal cielo ha trovato sul suo percorso. Il lago artificiale del Flumendosa è diventato in poche ore una distesa marrone, costringendo l'Enas a chiudere i rubinetti per evitare di mandare in tilt i depuratori. I temporali di questi giorni hanno messo in ginocchio l'intera rete idrica della Sardegna. Dai depositi agli impianti di purificazione.
ACQUA TORBIDA «Noi non abbiamo ancora declassato l'allerta», taglia corto Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa. A Nurri, Orroli e in altri paesi l'acqua è arrivata con il contagocce. Pure il potabilizzatore che serve il Gerrei è stato bloccato per evitare danni. Problemi all'impianto di Donori e in quello di San Michele, a Cagliari. Le tonnellate di detriti che sono arrivate nei 62 invasi sardi hanno reso le riserve idriche torbide fino a cento volte più del normale. Così dai rubinetti di molti Comuni dell'Isola è uscita - e in tanti casi esce ancora - acqua gialla. «Quella che arriva nei potabilizzatori in questi giorni è compromessa dal fango e dal dilavamento. Abbiamo dovuto spegnere alcuni impianti. Per gestire le emergenze ci siamo coordinati con i sindaci e i servizi locali. Abbiamo in campo oltre 500 persone», spiega il direttore generale di Abbanoa.
IMPIANTI IN TILT Tra le acque più torbide, «ma comunque potabili», fanno sapere dalla società, quelle della sorgente di Fruncu 'e Oche, che alimenta le reti di Siniscola e Posada. Stessi problemi a Budoni e San Teodoro, alimentate dalla diga di Torpè, arrivata al limite. Come il fiume Cedrino, salito pericolosamente di livello. A Sassari invece un blackout elettrico causato dal maltempo ha bloccato una valvola motorizzata e diversi quartieri sono rimasti a secco.
DEPURATORI SOVRACCARICHI Poi c'è il capitolo dei depuratori. Perché nella rete fognaria di città e paesi non è finita solo la pioggia, ma pure fogliame, rifiuti e detriti in quantità eccezionali. Nelle griglie di protezione è arrivato di tutto: «Sono stati messi a dura prova impianti, mezzi e uomini. Abbiamo un forte presidio di tutto il territorio, anche grazie alle ditte che ci assistono da anni nelle riparazioni», dice Murtas.
I DANNI Almeno una sessantina di impianti gestiti da Abbanoa ha riportato danni definiti «ingenti» dalla società idrica. A Padru il depuratore è stato investito dalla piena del fiume, come successe durante l'alluvione del 2013. Un costone roccioso nella zona di Lanusei è franato ed è caduto nelle vasche dell'impianto. Quasi tutti gli altri depuratori dell'Isola hanno subìto allagamenti e i tecnici di Abbanoa hanno faticato per assicurare un funzionamento più o meno regolare.
LE EMERGENZE La lista è lunga: Dorgali, Orosei, Orune, Buddusò, Alà dei Sardi, Nuoro, San Teodoro, Posada, Lodè, Sarule, Ortueri, Guspini, Berchiddeddu, Telti, Oschiri, Monti, Aglientu, Tempio, Sant'Antonio di Gallura, Orotelli, Dolianova, Tuili, Nurallao. Ma nei prossimi giorni, una volta messo alle spalle il maltempo, all'elenco potrebbero aggiungersi altri impianti. E la stima dei danni - con cifre a diversi zeri- è destinata a salire.
Michele Ruffi