Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un cantiere di lavoro per contare i mobili

Fonte: La Nuova Sardegna
5 maggio 2009

MARTEDÌ, 05 MAGGIO 2009
Pagina 2 - Cagliari

Comune, il piano straordinario per l’occupazione finanzia nove interventi, tra cui opere molto discutibili
In Consiglio la proposta, previsto uno stanziamento di 230mila euro

CAGLIARI. Un cantiere di lavoro del Comune dovrà fare una «ricognizione della consistenza del patrimonio mobiliare». Normalmente con «mobiliare» si intende un qualcosa di opposto a «immobiliare»: quindi i beni finanziari (obbligazioni, azioni, depositi ecc.). In questo caso, però, c’è stata un pò di creatività linguistica visto che col termine «mobiliare» la delibera si riferisce ai mobili e alle altre suppellettili da ufficio. Come dire che il piano straordinario del lavoro, che sulla base della legge regionale 37 finanzia i cantieri, ne prevede uno per contare i mobili.
La legge regionale finanzia le iniziative degli enti locali volte a creare occupazione. L’idea originaria era ed è volta a stimolare interventi lavorativi che riescano a creare posti di lavoro duraturi. Sino ad ora, però, questo non è avvenuto. E i fondi della 37 sono stati sempre smistati su tipologie lavorative temporanee. Mentre per la creazione di occupazione stabile la Giunta dedica gli interventi di «De minimis» rivolti alle nuove imprese e all’ampliamento innovativo di quelle esistenti.
La somma disponibile e relativa alla annualità del 2008 è di due milioni e 162mila euro, che saranno impegnati in nove cantieri di lavoro: per i punti di informazione turistica, per le banche dati e la digitalizzaziione degli archivi, per la vigilanza degli immobili del Comune, per la custodia degli ascensori del Castello, per la pulizia delle spiagge, per la manutenzione degli impianti sportivi, per il censimento dei beni mobiliari, per la predisposizione della graduatoria degli alloggi e per la rilevazione dei prezzi al minuto e dei fitti delle abitazioni.
Si tratta di interventi volti a supplire alla carenza di organico e tra questi ve ne sono alcuni importanti. Altri un po’ meno ed altri ancora «molto discutibili e superflui - sottolinea Ninni Depau, capo gruppo del Pd - al di là della questione linguistica, come è possibile fare un cantiere di lavoro per contare i mobili degli uffici? Sarebbe molto più logico chiedere ai vari dirigenti di settore di fare un censimento e tutto sarebbe risolto». Il cantiere di lavoro prevede la «ricognizione dei beni servizio per servizio», come si legge nella scheda apposita. In particolare i sei operatori impegnati per 51 settimane ognuno (per un costo complessivo di 230mila euro), dovranno fare una «ricognizione dei beni presenti negli uffici» e idividuare «gli stessi nell’inventario informatizzato». Poi si dovrà fare anche la «ricerca dei beni in carico a ciascun consegnatario dell’inventario informatizzato» ed etichettare tutti i beni individutati. Infine i lavoratori dovranno inviare ai vari dirigenti «le schede dei beni mobili presenti presso ciascuna stanza». Il tutto con l’obiettivo di conoscere «l’esatta consistenza patrimoniale dell’ente». (r.p.)