Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cimitero di Bonaria: una guida ai monumenti

Fonte: L'Unione Sarda
6 dicembre 2016

Dieci itinerari e pillole di storia nel libro di Palmieri Lallai

 

Il cimitero di Bonaria non è soltanto il luogo in cui si visitano le tombe dei nostri cari defunti ma può essere considerato un museo all'aperto in cui ogni sepolcro diventa un documento di pietra della nostra storia urbana dove artisti, politici, letterati, musicisti, economisti, religiosi, imprenditori, medici, militari hanno lasciato traccia della loro vita terrena. Con queste parole, Anna Palmieri Lallai presenta la sua guida al cimitero monumentale intitolata “Bonaria, passeggiando all'ombra dei cipressi”.
Un volume ricco di informazioni, impreziosite dagli interventi di specialisti del calibro di Gianni Marilotti e Valentina Neri. Un autentico viaggio che, prima di arrivare a Bonaria, parte da molto lontano, dai tempi in cui i defunti venivano sepolti in aree specifiche nei vari quartieri (a Villanova, per esempio, riposavano nello spiazzo antistante alla chiesa di Domenico, in luogo chiamato su pardinixeddu de Santu Menigu ).
Il libro racconta la nascita del cimitero di Bonaria, progettato nel 1826: dopo l'avvio della costruzione nel 1828, il camposanto fu ingrandito sette anni più tardi a causa di un'epidemia di colera. L'autrice, poi, propone dieci itinerari che consentono di visitarlo in maniera logica e senza perdere i tanti momumenti presenti all'interno del cimitero. Non a caso, è presente anche una sezione nella quale vengono elencati gli artisti che hanno realizzato opere presenti al suo interno, a partire da Francesco Ciusa che ha creato l'Angelo silente nella tomba di Felice Sanna Manunta. E non manca neanche il lungo elenco dei cagliaritani celebri sepolti a Bonaria, da Ludovico Baylle ad Antonio Cao, passando per Gaetano Cima, Luigi Crespellani, Pietro Leo, Mario Mameli, fra' Nicola, Piero Schiavazzi e Cenza Thermes.