Rassegna Stampa

web Vistanet Cagliari

Referendum, Pigliaru non molla: “Si va avanti, subito a lavoro con la Giunta”

Fonte: web Vistanet Cagliari
6 dicembre 2016

Referendum, Pigliaru non molla: “Si va avanti, subito a lavoro con la Giunta”

   
Nessun ribaltone, né dimissioni in vista in quel di Viale Trento. Il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru ha voluto con un comunicato stampa calmare le acque all’indomani di un voto sulla riforma costituzionale che ha visto il Sì, da lui sostenuto, perdere pesantemente in Sardegna.

«È stato il voto su una proposta del Governo per riformare alcune parti della Costituzione. Una proposta che io ho condiviso perché ritengo che avrebbe semplificato il sistema Italia e non avrebbe messo a rischio la nostra autonomia. Altri nella mia stessa Giunta e nella nostra coalizione avevano un’opinione diversa dalla mia. Così come, ora lo sappiamo, la grande maggioranza degli italiani e la stragrande maggioranza dei sardi, che hanno dato un giudizio severo e inequivocabile sulla riforma», ha dichiarato.

L’acceso dibattito pre-elettorale sull’Autonomia regionale è stato, secondo il governatore, decisivo. «Se altrove, come nella Provincia autonoma di Bolzano – osserva – la proposta è stata giudicata tutt’altro che un pericolo per gli Statuti speciali, da noi le cose sono andate molto diversamente. Non posso che prenderne atto, a maggior ragione di fronte a una partecipazione così alta e appassionata che rivela anche un malcontento diffuso e la domanda di azioni più incisive per migliorare la vita delle persone».

Nessuna marcia indietro, anzi, Pigliaru si è detto pronto a rimboccarsi le maniche per appianare il malcontento popolare. «Molte riforme importanti, attese da anni, le abbiamo fatte – spiega – altre dovranno essere adottate al più presto. Servono decisioni immediate e profonde – conclude Francesco Pigliaru – a cui lavorerò con la mia maggioranza sin dai prossimi giorni».

Non sarà un compito facile quello del presidente Pigliaru, le cui prospettive sono quelle di governare per oltre due anni ancora una regione con un consenso molto risicato e una maggioranza divisa al suo interno dalla battaglia referendaria. I Rossomori, rappresentati in giunta dall’assessora all’Agricoltura, Elisabetta Falchi, schierati con il Comitato del No, prima del voto avevano annunciato che se avesse vinto il No il presidente non sarebbe più stato in sintonia con il proprio popolo e avrebbe dovuto prenderne atto rimettendo in mano agli elettori l’incarico. «D’ora in avanti – ha detto all’Ansa il consigliere regionale dei Rossomori Paolo Zedda – la Giunta cambi atteggiamento, lasci da parte questa gestione succube e il rapporto di sudditanza mortale con il governo nazionale. O si cambia strada subito puntando su più autonomia e capacità di muoversi da soli, o è meglio cambiare compagni di viaggio». Più cauto ma sugli stessi toni l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, del Partito dei Sardi: «Un Pd che si dovesse riscoprire socialista e, noi auspichiamo, il più possibile indipendentista, sarebbe di grande aiuto per scuotere e rinnovare la Sardegna e renderla più sovrana».

Insomma, nessuna rivoluzione in vista, ma sicuramente mesi non facili attendono il presidente Pigliaru e la sua Giunta.